Hello, World! Grasso che cola
Questo è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
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Poche ore dopo il sì definitivo alla legge elettorale, il Presidente del Senato Grasso ha lasciato inaspettatamente il gruppo parlamentare del Pd. Dal partito sono arrivate reazioni perlopiù “amareggiate” e “sorprese.” (la Repubblica)
“La misura è colma, politicamente e umanamente,” avrebbe confidato Grasso. “È l’unica scelta che possa certificare la distanza da una deriva che non condivido.” (Corriere della Sera)
Due giorni fa, nel corso della discussione in aula sulla legge elettorale, Vito Crimi del M5S aveva invitato Grasso a dimettersi. “È più duro resistere e continuare piuttosto che abbandonare con una fuga vigliacca,” era stata la risposta del presidente. (la Repubblica)
Da settimane Mdp corteggiava Grasso nella propria peregrina caccia ad un leader di partito. C’è chi prova a trarre paralleli alla candidatura di Monti nel 2012, ma è difficile credere che la sinistra riesca a costruire una forza capace di ottenere il risultato, per l’ex premier considerato magro, del 10%. (l’Huffington Post)
Secondo la direttrice del manifesto Norma Rangeri, quello di Grasso è stato “un atto politico e di libertà”.
Mondo
Bene, quindi cosa dicono questi 3000 documenti desecretati sulla morte di John F. Kennedy? (Spoiler: è ancora presto per analizzarli bene, ma se volete potete dare una mano al Guardian. Qui trovate la release integrale dei documenti.)
L’opposizione violenta alle elezioni in Kenya ha ottenuto il proprio obiettivo: le elezioni sono rimandate in molte regioni del paese, infrangendo i piani di rapida rielezione del presidente Kenyatta. (Quartz)
Un incendio in una fabbrica di fuochi d’artificio nella periferia di Jakarta ha causato la morte di 46 persone. Tantissimi i feriti. (AFP)
Gli investigatori dell’Onu hanno riconosciuto che le responsabilità dell’attacco chimico di Khan Sheikhoun, lo scorso aprile, sono del regime di Assad. (Al Jazeera)
Intanto, il team investigativo di Bellingcat è al lavoro su un attacco analogo avvenuto pochi giorni prima, il 30 marzo, a al-Lataminah. (bellingcat)
Niente elezioni anticipate in Catalogna: Puigdemont ha detto che a decidere sull’indipendenza sarà il parlamento regionale, che oggi però il Senato di Madrid potrebbe esautorare. (the New York Times)
Il vice primo ministro australiano Barnaby Joyce dovrà dimettersi, insieme ad altri quattro senatori appena eletti, perché in possesso di una doppia cittadinanza. (BBC)
Donald Trump ha riconosciuto che la dipendenza da oppioidi è un’emergenza nazionale, ma non ha stanziato ulteriori fondi per affrontarla. (the New York Times)
I cittadini della contea di Kinmen, Taiwan, voteranno domani per decidere se l’arcipelago potrà accogliere i casinò. (the Diplomat)
Twitter ha annunciato che impedirà ai media di propaganda russa di comprare pubblicità sulla propria piattaforma. RT e Sputnik potranno continuare a pubblicare tweet, ma non potranno più usare le funzionalità di sponsorizzazione e di tracking offerte dal servizio. È un primo passo verso una gestione più matura di Twitter, ma il problema della propaganda estera nelle elezioni non dipende esclusivamente dai grandi media “di etichetta.” (the Washington Post)
Italia
Continuano a inseguirsi le voci sui cinque milioni di euro pagati dall’Italia al clan libico dei Dabbashi per fermare i migranti. La Farnesina smentisce, ma a quanto pare i clan rivali hanno già iniziato una guerra intestina per accaparrarsi il denaro. (la Stampa)
Ma intanto, come funziona la nuova legge elettorale? (il Post)
Dopo una prima settimana di fischi e contestazioni il tour in treno di Matteo Renzi cambia programma: le tappe smettono di essere annunciate, e il treno viaggia in completo anonimato, sperando di evitare ulteriori proteste. (il Fatto Quotidiano)
Questioni di genere
A quanto pare, la mano morta era un vecchio vizio di George Bush senior. (Slate)
Mafia
Il caso dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, spiegato in un long-form di Valigia Blu.
Cult
Esattamente un secolo prima che si parlasse di nazionalizzare i social network, nel Regno Unito si era avantissimo. La storia della nazionalizzazione dei pub del 1916. (Jacobin)
Perché bisogna retwittare i propri troll. Lo racconta Chelsea Manning in un editoriale d’inaugurazione per la nuova rivista di Condé Nast, them.
Quando i meme diventano verbi. La storia del sostantivo “stan,” per indicare i fan più accaniti, e della sua verbalizzazione. (the Outline)
Siam’s Guy era un magazine thailandese per adulti che censurava le pin up trasformando le foto in arte tipografica. Cosa? (Artsy)
Lei si chiama Sophia ed è il primo robot ad ottenere la cittadinanza da uno stato sovrano. Se la notizia non vi basta già così, aggiungiamo che lo stato in questione è l’Arabia Saudita. (TechCrunch)
Il vaso Portland — il vaso di vetro a cammeo più famoso del mondo — potrebbe non essere stato realizzato con la tecnica che credevamo. (Gizmodo)
Ambiente
Tutto quello che avete sempre voluto sapere sull’auto a idrogeno. (Lifegate)
Animali
Un criminale efferato senza cuore ha pugnalato con delle penne dieci tartarughe del laghetto di un ospedale a Hong Kong. Sei di loro non ce l’hanno fatta. (South China Morning Post)
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