FunKino, il corto di animazione sul mondo del lavoro visto dai migranti

“Solo nell’incontro possono avere luogo la collaborazione e l’ispirazione che l’altro dona con la sua unicità.”

FunKino, il corto di animazione sul mondo del lavoro visto dai migranti

15 ragazzi tra i 18 e i 28 anni, residenti a Palermo, lavoreranno insieme per creare un corto di animazione sul mondo del lavoro visto con i loro occhi.

Quest’estate, a luglio, ho trascorso dieci giorni viaggiando per la costa est della sicilia. Passeggiando per le strade di Noto ho sentito che qualcuno stava intonando una canzone popolare con voce, fisarmonica e tamburello. A farlo erano due ragazzi, Fabrizio e Irene. Mi sono messa a chiacchierare con loro e nel raccontarmi la loro storia hanno accennato anche ad alcuni loro amici che stavano realizzando un cortometraggio sul mondo del lavoro visto dai migranti. Decisa ad approfondire, una volta tornata ho chiesto a Fabrizio se poteva darmi un contatto a cui rivolgermi. Così ho ottenuto il numero di Daniele Saguto, uno dei fondatori del progetto, con cui ho chiacchierato circa questa strana entità di nome FunKino.

Ciao Daniele, che cos’è FunKino?

FunKino è un progetto nato a Palermo, a giugno, dalle menti di Alessio Genovese, giornalista, reporter e regista (ha diretto EU 013 – L’ultima frontiera, ndr)  Valentina Muffoletto, project manager, e del sottoscritto. Tutti e tre facciamo parte dell’associazione Zabbara Cultural Productions, il cui scopo è creare prodotti audiovisivi con finalità sociali, attraverso la scrittura partecipativa. Proprio quest’ultima caratterizza FunKino che si propone di reclutare 15 ragazzi tra i 18 e i 28 anni per scrivere, illustrare e animare, grazie anche alla collaborazione di professionisti del settore, un corto d’animazione sul mondo del lavoro visto con gli occhi dei migranti. Il nome del progetto è intuitivamente scomponibile in “cinema che diverte,” con un riferimento alla musica funky, che infatti abbiamo utilizzato anche in alcuni video che abbiamo lanciato durante la campagna di crowdfunding.

Mi racconti le varie fasi del progetto?

In realtà si tratta di un progetto ancora in corso. A giugno abbiamo partecipato al bando di Banca Etica, IMPATTO+. Siamo stati selezionati e fino al 20 settembre è possibile sostenerci su Produzioni dal basso. La cifra che vorremmo raggiungere è di 15.000 euro. Se raggiungiamo il 75%, Banca Etica metterà il 25% mancante. Inoltre, in caso raggiungessimo la cifra proposta, daremo a un ragazzo una borsa lavoro per continuare ad approfondire l’attività in ambito cinematografico. Senza dubbio è una novità proporre un progetto ancora privo di una storia vera e propria e padroneggiata dagli autori, ma che si prefigge di realizzare la storia a crowdfunding terminato. Stiamo organizzando la prima fase di laboratorio di scrittura partecipativa che si terrà in autunno, in cui i ragazzi verranno selezionati sulla base della loro volontà di approfondire le fasi di realizzazione di un corto di animazione. Alcuni sono avvezzi al linguaggio teatrale, altri hanno la passione dell’illustrazione. Il lavoro finale sarà senza dubbio visto dalla loro ottica.


Anche noi stiamo facendo una campagna di crowdfunding su Produzioni dal basso, per tenere a galla the Submarine anche l’anno prossimo. Se ti piace il nostro lavoro, sostienici con una piccola donazione! Grazie ❤️


Una prima esperienza di collaborazione è avvenuta a luglio all’interno del workshop da noi organizzato nell’ambito del Festival Sole e Luna di Palermo. Lo scopo era realizzare con l’aiuto di chiunque si fosse proposto la demo di FunKino. Il risultato è stato pazzesco, perché in due giorni si è costituita una troupe, ai cui membri abbiamo dato solo le linee guida, che si è autonomamente suddivisa tra attori, registi e operatori. Ne è uscito un video di cinque minuti girato in aree significative di Palermo.

Nel video il protagonista è un pirata che cerca FunKino, un essere quasi fiabesco che si costruisce attraverso gli indizi e i commenti che ogni passante comunica su di lui. Quali sono i punti salienti e il significato del video?

Innanzitutto offrire uno spaccato non solo paesaggistico di Palermo, ma anche e soprattutto antropologico. In una delle prime inquadrature si vedono i Camminanti di Noto, un’antica popolazione nomade siciliana, i bambini dell’Albergheria, uno dei rioni storici di Palermo, il famoso mercato di Ballarò. Il pirata domanda ai passanti se hanno visto FunKino, dove si è cacciato quel poltrone. Il pirata si relaziona al reale scardinandolo, proprio attraverso la maschera che, grazie alla sua fantasia e ironia, riesce a far emergere problemi e dinamiche veri.

Solo nell’incontro possono avere luogo la collaborazione e l’ispirazione che l’altro dona con la sua unicità.

Abbiamo voluto provare a toccare problematiche serie in maniera ironica, teatrale, cercando, se possibile, di dare loro un significato ancora maggiore. FunKino porta con ironia la maschera della realtà e si fa contenitore di valori ormai sopiti nella nostra società — nonostante i molti esempi virtuosi di accoglienza, dialogo, incontro. La parola incontro è fondamentale. Nell’incontro nessuno si conforma alle abitudini e alle idee dell’altro. Nell’integrazione, termine violento, invece non esiste libertà e diversità. Solo nell’incontro possono avere luogo la collaborazione e l’ispirazione che l’altro dona con la sua unicità. Il pirata è burbero e profondamente spiritoso e sarebbe bello se tutti si sentissero pirati contro la schiacciante narrazione dominante, pronti a salpare verso un mondo privo di barriere e ricco di contaminazioni.

Una delle ricompense per la campagna di crowdfunding di FunKino
Una delle ricompense per la campagna di crowdfunding di FunKino

Guardiamo ancora oltre. Una volta nato, “che ne sarà” di FunKino?

FunKino vuole dare lo strumento cinematografico e di sceneggiatura nelle mani di persone che normalmente non vi avrebbero accesso. Facciamo anche formazione nelle scuole — io per esempio tengo lezioni di giornalismo sociale. Diffonderlo tra docenti, enti e associazioni sarà la fase successiva alla realizzazione, quella che gli darà senso compiuto.

A parte FunKino, di cosa ti occupi?

Come ti dicevo, a parte Zabbara e la formazione nelle scuole, sono sociologo e musicista.

La forte connotazione teatrale assunta dal fantomatico FunKino nel video rimanda col pensiero, come dice in un’intervista Alessio Genovese, all’antico personaggio di Giufà, protagonista della scena popolare siciliana tramandata soprattutto per via orale, proveniente dalla Persia. La figura di Giufà è goffa, sfortunata, credulona, viene regolarmente gabbata, ma finisce sempre per cavarsela.

Certamente nel video il pirata usa la maschera per raccontare storie e realtà che tutti possiamo conoscere e incontrare. Man mano che FunKino si riempirà di contenuti potrà essere certamente un moderno Giufà, arricchito di esperienze e valori legati alla vita di oggi. Senza dubbio alcuni paesi da cui provengono i ragazzi con cui lavoreremo mantengono viva la propria tradizione orale per tramandare conoscenze, leggende, personaggi. Sarà una delle contaminazioni interessanti che permetteranno di riscoprire un mondo che nel nostro paese va sempre più frammentandosi.

Secondo te il progetto di FunKino può essere lo specchio di un mondo che va costruendosi, fatto di incontro e collaborazione?

Sì. Credo che il mondo del futuro sarà definito dall’incontro e dalla fusione. Questi ultimi potranno creare un mercato del lavoro nuovo, e lavori nuovi. Non potrà più essere accettabile la narrazione colonialista, di presunta superiorità di una parte di mondo sulle altre. Dalle crisi si può uscire indeboliti o accresciuti. Non dobbiamo fare l’errore di credere che l’immigrazione sia un problema o peggio un’emergenza di oggi. Esiste da quando esiste il mondo e ha formato il mondo per quello che è. Non si risolve “integrando” e creando degli individui frustrati all’interno di società che non accettano e non li accettano. Per le strade di Palermo, spesso, questo è evidente. Non c’è indifferenza, ma si entra in contatto, ognuno porta quello che ha e che è. In questo modo nessuno è escluso e nessuno deve adeguarsi per essere incluso.


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