Lo scorso weekend, come ogni anno, si è tenuto a Santa Maria Maggiore (VB) il Raduno Internazionale dello Spazzacamino. Ci siamo andati e abbiamo incontrato centinaia di persone in costume provenienti da tutto il mondo — anche dal Giappone.
La Valle Vigezzo, denominata sulle carte geografiche del 1500 Valle degli Spazzacamini, si trova nel nord ovest dell’Italia, stretta tra le creste delle prealpi piemontesi e il vicinissimo Ticino. Da 36 anni ospita a Santa Maria Maggiore (1265 abitanti) il Raduno Internazionale dello Spazzacamino, un evento carico di storia e tradizione che ha attratto nel primo weekend di settembre, fra le strade del paese, circa 30000 persone.
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Il Raduno Internazionale dello Spazzacamino non è un evento folkloristico bensì una tre giorni (4 se si considera anche la trasferta del lunedì a Domodossola dedicata alla promozione del territorio) in cui gli spazzacamini condividono le proprie esperienze, si confrontano e ricordano il loro passato, fondato sul sacrificio e costellato da eventi drammatici, soprusi e soprattutto sfruttamento minorile. Basti pensare ai piccoli rüska, bambini il più delle volte abbandonati dai genitori, maltrattati e costretti alla fame dai propri padroni per assicurarsi che riuscissero a entrare nei camini e compiere il loro lavoro.
“Il Raduno Internazionale dello Spazzacamino è nato 36 anni fa da un’idea di pochi lavoratori”- ci racconta Livio Milani, spazzacamino di professione e presidente di ANFUS – “Col tempo la manifestazione ha preso piede e da quando abbiamo avuto la fortuna di incontrare Anita Hofer, l’attuale vicepresidente, l’evento è diventato sempre più importante e sempre più sentito. Negli ultimi anni arrivano a sfilare per le strade di Santa Maria Maggiore dai 1000 ai 1200 spazzacamini.”
Alla sfilata di domenica 3 settembre hanno partecipato 23 paesi europei, a cui si sono aggiunti Stati Uniti, Giappone e Russia. “Il mestiere dello spazzacamino ha una storia molto lunga nel nord Europa” – ci racconta Filippo – “in quei paesi il messaggio dello spazzacamino è un messaggio innanzitutto di sicurezza per la propria casa che vuol dire sostanzialmente tutela della salute rispetto ai fumi. Spazzacamino, nei paesi scandinavi, vuol dire prima di tutto protezione. Lì tuttora esistono delle confederazioni molto numerose. Come in Germania, non a caso il gruppo tedesco è stato il più numeroso ad aver partecipato alla sfilata di oggi. In Italia il mestiere dello spazzacamino è un mestiere che sta crescendo molto, basti pensare che L’ANFUS, l’Associazione Nazionale Fumisti e Spazzacamini, forma ogni anno una media di 450 spazzacamini, per cui questo è un lavoro assolutamente contemporaneo e anche qui molto tutelato.”
Al termine della sfilata abbiamo raggiunto in Piazza Risorgimento, di fronte all’antica sede del pretore della Valle Vigezzo, Claudio Cottini, sindaco di Santa Maria Maggiore. “La popolazione accoglie molto bene questo evento” – sottolinea – “il raduno è una manifestazione che è tutto fuorché folklore. La storia del mestiere dello spazzacamino è legata allo sfruttamento minorile dei piccoli spazzacamini che un tempo abbandonavano le case togliendo un componente alle famiglie, che dovevano faticare per poter dar loro sostentamento. Oggi la valle accoglie questa manifestazione molto bene perchè è diventata un’occasione di festa tra popoli e genti che in questi giorni si incontrano e si divertono.” Alla nostra domanda sul perché un giovane milanese debba spingersi fino a qui per assistere alla sfilata, Cottini esorta tutti a “ vivere esperienze culturali di questo tipo, perché non c’è futuro se non si guarda un po’ alle nostre spalle. Senza la lacrimuccia, ma solo capendo che queste cose sono capitate e hanno contribuito alla nostra modernità. Un altro motivo per cui un ragazzo dovrebbe venire e che penso sia una cifra importante dell’evento” – prosegue Cottini – “è che qui si può toccare con mano l’unità dei popoli, si assiste a persone che sfilano insieme restando unite e che rappresentano un segno dei tempi contro i totalitarismi e contro tutte le cose orribili che stanno accadendo in questo periodo.”
Verso mezzogiorno piazza Risorgimento è ricoperta da coriandoli, caramelle, dolci e piccoli doni di ogni genere lanciati dagli spazzacamini agli spettatori durante il loro passaggio come augurio di buona fortuna. A pochi passi dal Museo dello Spazzacamino (aperto tutto l’anno) incontriamo Thorsten, un ragazzo tedesco nominato in quel momento dal suo gruppo “The press guy”. È l’unico di loro a parlare inglese e ci racconta che lui e i suoi amici vengono da Amburgo, anzi da una cittadina che si trova a un centinaio di chilometri a nord di Amburgo e che, solo dopo ripetuti tentativi urlati a squarciagola, riusciamo a individuare nella sede del più grande festival di musica metal del mondo, Wacken. Thorsten ci spiega che è la prima volta che lui e il suo gruppo vengono al raduno, noi gli domandiamo se lavorano tutti nella stessa azienda e lui ci spiega che in realtà la maggior parte delle attività, dalle loro parti, sono costituite unicamente da un capo e da un impiegato. Conclude definendo la giornata “very impressive” ma non sa ancora se riuscirà a tornare il prossimo anno. Sulla battuta classica “The weather is fine today,” pronunciata da Thorsten con una nota malinconica, lasciamo lui e il suo accento un po’ Night’s Watch ai festeggiamenti di quella che rappresenta, probabilmente unica nel suo genere e nel mondo, la celebrazione di una professione storicamente segnata dal sacrificio personale, ma anche intrisa di passione e umanità.