La cultura dei migranti sui muri di Milano
DIAFRAMMA || Questo mese, un’edizione speciale: tutti i giorni un progetto tratto dal corso di Fotografia per l’Architettura presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano.
DIAFRAMMA || Questo mese, un’edizione speciale: tutti i giorni un progetto tratto dal corso di Fotografia per l’Architettura presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano.
a cura di Nicolò Piuzzi
“Immigration graffiti and immigrants” è un progetto di Xiao Sha
Quando sono arrivato per la prima volta a Milano, sono rimasta sconvolta dal numero di graffiti per le strade. Certo, la maggior parte è caos incomprensibile, ma tantissimi sono vere opere d’arte — che a mio parere fanno della città una vera capitale artistica.
I graffiti sono una forma di decorazione architettonica che merita studio come opera d’arte a se stante. Ma quando li si esamina da vicino, i loro meriti sociali sono immediatamente evidenti.
Ho visto per la prima volta il graffito di un dragone cinese cercando panorami in Google Maps. L’ho riconosciuto a prima vista, ed è stata una sorpresa molto piacevole vedere un segno della mia cultura qui a Milano.
È stato in quel momento che mi ho realizzato per la prima volta che nella città dovessero esserci graffiti di molte culture diverse. Così, ho deciso di cercali — e di ritrarli insieme a qualcuno della loro cultura. Questa storia inizia in Via Padova, e racconta di come Milano sia imbevuta indelebilmente della cultura dei migranti.