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DIAFRAMMA || Questo mese, un’edizione speciale: tutti i giorni un progetto tratto dal corso di Fotografia per l’Architettura presso la Scuola di Architettura e Società del Politecnico di Milano.

a cura di Nicolò Piuzzi

“Mirrored interactions” è un progetto di Beatrice Durante

Vengono tutti dalla cosiddetta “Lacrima d’India” i negozianti del breve tratto di via Cesare da Sesto verso Piazza Sant’Agostino. In questa strada del centro di Milano, a pochi passi da Sant’Ambrogio, lavora la ristretta comunità srilankese da ormai una decina d’anni. Attraversando il breve tratto di strada, si respira una quiete che ricorda i paesi del sud Italia, forse per via all’abitudine di molti uomini srilankesi di sedersi sull’uscio e chiacchierare nel tardo pomeriggio estivo. C’è un clima accogliente, proprio di chi si conosce da anni e che vive secondo ritmi e abitudini proprie senza il minimo conflitto con la cultura locale.

All’interno dei palazzi della vecchia Milano la comunità ha ricreato al piano terra una piccola Sri Lanka. Si percepisce un modo di abitare gli spazi commerciali molto particolare: nei supermarket la merce viene stipata al massimo sugli scaffali che ricoprono l’intero perimetro e sulle pareti dei ristoranti e delle agenzie di viaggi si collezionano i ricordi di una vita. Il forte nesso tra gli interni di questi negozi e l’origine dei negozianti si manifesta anche nell’uso del colore: verde, arancione e rosso, i colori della bandiera srilankese, sono anche le tinte ricorrenti dei muri e dell’arredamento delle attività commerciali.

Il rapporto con questa piccola realtà culturale e la nostra è fatto di immagini riflesse attraverso il vetro dei negozi. Ogni giorno le vetrine permettono una combinazione d’immagini curiosa di due modi diversi di abitare la città, ma che si incontrano nella trasparenza e nel riflesso di un vetro.

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