450 bombolette e tanta pazienza, ecco cosa serve per completare la facciata di un palazzo del tredicesimo arrondissement parigino con una versione caleidoscopica della Monna Lisa di Leonardo da Vinci.
Il progetto si chiama Street Art 13 e prevede la creazione di un museo a cielo aperto attraverso il contributo di street artist provenienti da tutto il mondo, che grazie al benestare del sindaco del distretto – Jérôme Coumet – e delle gallerie d’arte Itinerrance e Mathgoth hanno avuto la possibilità di sfruttare il grigiume del cemento urbano come tele per le proprie opere.
Uno dei risultati di maggior impatto è proprio la Gioconda dell’artista spagnolo Oscar San Miguel in arte Okuda – già famoso per il suo stile psichedelico e multicolore – che ha rappresentato la donna più famosa dell’arte in una versione decisamente contemporanea e disinibita, munita di borsetta e minigonna. L’artista ha confermato al quotidiano francese Le Figaro: “Mi piaceva l’idea di rappresentare la parte che nessuno aveva mai visto, il busto, le gambe e tutto il resto…”
@okudart working on his tallest building to date in Paris, France! • #mural #okudart #okuda #streetart #paris #france #painting #artculture pic.twitter.com/xDu3ePuhnO
— 1XRUN (@1xRUN) June 13, 2017
Solo qualche mese fa Okuda aveva deciso di affrescare con il suo stile inconfondibile le pareti della prima Chiesa Internazionale della Cannabis, in Colorado. Ma una volta conclusa l’operazione di restauro e iconoclastia droghereccia su suolo statunitense, l’artista spagnolo si era subito dedicato alla progettazione del murales che oggi risulta uno dei più grandi d’Europa.
New look for Mona Lisa!
By @OKUDART at 7 Place de Vénétie / Métro Porte de Choisy.#19floorsbuilding #thenewgioconda pic.twitter.com/HtGELvYm81— Elodie's Paris (@Paris_by_Elodie) June 16, 2017
Ma il numero 7 di Place de Vénétie non è l’unico palazzo trasformato in opera d’arte. Alla Gioconda di Okuda si affiancano le opere di altri pezzi grossi della street art come Frank Shepard Fairey, meglio conosciuto come Obey e autore del famoso manifesto Hope per Obama, il duo di Brooklyn FAILE, il francese Christian Guémy, conosciuto come C215, la spagnola Btoy e molti altri.
Sul sito del progetto si legge:
“Dal 2009, il 13° arrondissement offre a parigini e turisti un tour di affreschi di artisti francesi e internazionali. Questa passeggiata è stata progettata come un museo a cielo aperto. Fornendo un luogo di espressione per i maggiori artisti dell’arte urbana, che a poco a poco hanno scritto una delle pagine più belle della storia della street art, conferendo al quartiere una reputazione internazionale.”
Si è molto dibattuto sull’effetto che l’arte di strada ha sui quartieri, dall’aumento di valore degli immobili alla gentrificazione. Uno studio del 2016 condotto dall’Università di Warwick ha dimostrato – attraverso l’analisi di foto pubblicate su Flickr a partire dal 2004 – che “maggiore è la proporzione delle immagini ‘d’arte’, maggiore è il guadagno relativo del prezzo delle case.”
Freque d' @OBEY , rue Jeanne d'Arc, Paris 13 pic.twitter.com/N3z2XZHQGT
— BleuetteCrawley (@BleuetteCrawley) June 3, 2017
Per adesso nel tredicesimo arrondissement è ancora l’arte ad avere l’ultima parola — quindi godiamoci una delle più belle e sincere interpretazioni del quadro di Da Vinci e tutte le altre opere che compongono lo Street Art 13.