Il piano per portare finalmente il pane nello spazio

Oltre ad essere una fonte di nutrimento, il profumo di pane fresco richiama dei ricordi di generale felicità e quindi risulta un importante fattore psicologico.

Il piano per portare finalmente il pane nello spazio

Nel 2018 il pane arriverà finalmente nello spazio, rompendo un divieto durato per più di cinquant’anni.

Ci sono sempre stati molti tabù nello spazio: il fuoco, il sesso, l’alcol (più o meno) e il pane, rendendo la vita nella Stazione Spaziale Internazionale più simile a una comunità amish che a un futuristico centro di ricerca per la vita nello spazio. Ma tutto questo sta per cambiare grazie al progetto Bake in Space: un esperimento che mira a creare una tipologia di delizioso pane adatta per pranzi spaziali.

Uno dei grandi ostacoli che vieta il consumo del normale pane nella stazione spaziale sono le briciole, o meglio, il rischio che esse si disperdano all’interno degli abitacoli e che danneggino o causino malfunzionamenti nelle apparecchiature — famoso il caso della missione Gemini 3 e del pane spaziale di contrabbando. Per questo motivo, da quando è stata inaugurata nel 1998, all’interno della Stazione Internazionale sono ammessi solo cibi che durante i pasti non producono briciole o residui di alcun tipo, rispettando i rigorosi criteri della NASA.

Bake in Space avrà luogo a partire da aprile 2018 quando sulla stazione arriverà Alexander Gerst, l’astronauta tedesco incaricato della creazione di un pane briciole-free. Il progetto non ha solo uno scopo alimentare, ma anche un risvolto psicologico, come viene spiegato nella pagina di presentazione. “Per migliorare la vita degli astronauti durante missioni di lunga durata come quelle sulla Luna o Marte, il cibo gioca un ruolo fondamentale, oltre ad essere una fonte di nutrimento, il profumo di pane fresco richiama dei ricordi di generale felicità e quindi risulta un importante fattore psicologico.”

La progettazione e approvazione di Bake in Space dimostra come gli esperimenti nello spazio siano sempre più proiettati verso lo studio di fenomeni e tecniche in grado di migliorare e favorire la permanenza prolungata al di fuori dei confini terrestri. “Mentre il turismo spaziale si evolve e le persone passano sempre più tempo nello spazio dobbiamo trovare un modo per preparare il pane da zero,” ha affermato Sebastian Marcu, uno dei ricercatori di Bake in Space.

Quale sia invece la politica spaziale sulla scarpetta è ancora tutto da capire, ma gli sviluppi enogastronomici richiedono tempo, per ora accontentiamoci della possibilità di pane intergalattico.