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Data la natura allegorica di quasi tutti i film horror, anche il Babadook può essere interpretato come simbolo delle lotte LGBTQ.

Tutto è cominciato con un errore nell’algoritmo di Netflix, che ha inserito il film horror del 2014 The Babadook all’interno della categoria Film LGBT. Quando un utente di Tumblr ha postato lo screenshot del bug con la descrizione: “così fiero che Netflix riconosca il Babadook come una rappresentazione gay.” L’internet ha reagito con migliaia di condivisioni e una rapida scalata alle tendenze su Twitter, accendendo a tutti motori la meme-machine.

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Il film – diretto dalla regista australiana Jennifer Kent – ha ottenuto ampio successo di critica e pubblico all’uscita nelle sale, attirando anche l’attenzione dello scrittore Stephen King, che ha definito l’opera come “profondamente disturbante.” La trama si sviluppa in maniera molto lineare: una madre e un figlio, reduci dalla morte del padre, sono perseguitati da una figura spiritica chiamata il Babadook, che appare ai due dopo la lettura di un misterioso libro per bambini.

L’evidente contrasto fra la natura del film e le istanze della comunità LGBT ha fatto sì che l’unione delle due risuonasse ancora più forte durante il Pride Month di giugno — un periodo dedicato al riconoscimento delle diverse sessualità e contro la discriminazione e la violenza nei confronti dei membri della comunità.

https://twitter.com/gaywonk/status/872293313587675136

La regista Jennifer Kent ha sempre specificato che le tematiche affrontate dal film sono la depressione e il cordoglio, ma, data la natura allegorica di quasi tutti i film horror, è facile per lo spettatore trovare il messaggio che più si addice alla propria visione del mondo.

Come ha specificato Dean Eastwood, fondatore della rivista HISKIND: “The Babadook afferma la narrativa LGBT in cui si è relegati nell’ombra, l’identità viene nascosta e, per rimanere nei moderni stereotipi, si indossano vestiti completamente neri. Alla fine, la mostruosa identità e le caratteristiche della creatura sono sottomesse quando esce dalle sue ombre e condivide la sua verità con coloro che ama.”

Questa posizione ha permesso di avvicinare alla comunità un personaggio nato come mostro, elevandolo a icona delle proprie lotte nella società contemporanea.

Anche Michael Varrati – organizzatore del San Diego Comic Con’s queer horror panel – spiega come il Babadook possa indossare perfettamente i panni di rappresentante della comunità LGBT. “Questa creatura sta cercando di liberarsi ed essere notata. Secondo gli standard della cultura di internet è un eroe gay, il Babadook vuole solo uscire dall’oscurità e apparire alla luce.”

https://twitter.com/kehhbean/status/872483586611347456

Il gay Babadook è nato come meme e probabilmente finirà come tale, ma internet è riuscito ancora una volta a trasformare qualcosa di apparentemente ingenuo in una cassa di risonanza per una più ampia riflessione sulla condizione delle minoranze LGBT nella società.

Il film purtroppo non è disponibile su Netflix Italia, mentre negli Stati Uniti la sua categoria è stata cambiata in Thrillers. :(


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