Viaggiare senza muoversi: Phifest
Si è inaugurata ieri a Base Phifest, festival di fotografia che quest’anno ruota attorno al tema del viaggio.
Si è inaugurata ieri a Base, giovane spazio polivalente in zona Tortona a Milano, Phifest, festival di fotografia naturale prosecuzione dell’edizione dello scorso anno, chiamata per l’occasione preview, tenutasi all’epoca all’Ex Fornace.
Il festival, alla sua prima edizione ufficiale, propone un programma ricco di eventi e attività che ruotano attorno al tema del viaggio: Travelling without moving.
Ilaria, una delle curatrici dell’esposizione, ci racconta che questo festival vuole essere un evento che si avvicina ai giovani, che mette in contatto pubblico ed artisti, accessibile. Ilaria fa parte di Phinest, da non confondere con il nome della manifestazione, una galleria d’arte on-line che si occupa di giovani artisti e che in questa occasione svolge il ruolo di direzione artistica. Con lei parliamo di come è stata operata la scelta degli autori, i criteri che hanno adottato per costruire il programma espositivo; “la giovane età innanzitutto, si parte da autori di 20 anni per arrivare a 40; fotografi che abbiano fatto progetti incentrati sui viaggi in tutto il mondo, realizzati tra il 2014 e il 2016.”
Il tema viene proposto non solo in termini visuali con il supporto delle fotografie ma si ritrova anche nelle talk proposte. Su tutte, quella che si svolgerà questo pomeriggio, dalle 16 alle 18, vedrà la presenza di Claudio Pelizzeni, viaggiatore, fotografo amataoriale e autore di L’orizzonte ogni giorno un po’ più in là, il giro del mondo senza aerei, che porterà la sua testimonianza, vissuta in prima persona, dei paesi che ha visitato.
Ad arricchire il programma la mostra 30 shades of urban attitude, dove la fotografa Mjriam Bon ha ritratto 30 personaggi di Milano legate al mondo dell’arte, della moda, del design, della cultura urbana. Sponsor di questa ricerca Neubau, brand austriaco di occhiali. Abbiamo avuto l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con la fotografa, che ci ha spiegato come l’intuizione sia arrivata dal nome stesso del brand — lo stesso di un quartiere molto vivo di Vienna. Le ha ricordato il fervore delle zone di Brera, di quei giovani che sono riusciti a fare della loro passione un lavoro. Attraverso lo sguardo dei suoi soggetti ha voluto raccontare le storie di questi personaggi legati intimamente alla città di Milano.
Girando per la mostra avrete la possibilità di immergervi sicuramente in luoghi conosciuti, visitati, vissuti; un piccolo contenitore di ricordi ed emozioni pronto all’uso.