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Benvenuto in un nuovo episodio della rubrica Arabeschi

Quest’oggi viaggiamo tutti assieme in treno; prendiamo l’Hijaz, la prima grande opera ferroviaria del Medioriente.

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Inaugurata nel 1908, essa consentiva di arrivare a Medina partendo dalla stazione di Damasco in tre o quattro giorni anziché nell’arco di mesi, permettendo ai viaggiatori di evitare i rischi e le temperature a volte proibitive di un lungo tragitto in cammello attraverso il deserto.

Realizzata ufficialmente per consentire ai pellegrini di raggiungere la Mecca, i lavori di costruzione si fermarono alla stazione di Medina, a più o meno 400 kilometri dalla città santa.

Oltre a trasportare fedeli, tuttavia, la ferrovia svolse un ruolo strategico favorendo lo scambio di merci ma sopratutto un più facile e rapido invio di truppe nella regione dell’Higaz, dove si moltiplicavano i focolai di nazionalisti arabi che, desiderosi di liberarsi dal potere turco, reclamavano l’indipendenza.

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L’intenzione era di estendere, con il tempo, la linea ferroviaria fino ad Istanbul ma la difficoltà di lavorare in un ambiente ostile come quello desertico e la vita estremamente breve dell’opera non consentirono di realizzare questo progetto. Appena sette anni dopo, infatti, durante la Prima Guerra Mondiale, la ferrovia fu distrutta per mano dell’esercito della “Rivolta araba” capeggiata dall’agente inglese Thomas Edward Lawrence, passato alla storia come Lawrence D’Arabia, nata allo scopo di far crollare l’oramai vacillante Impero ottomano spanando così la strada all’intervento britannico.

Negli anni ’70 si tentò di ripristinare la ferrovia ma le proposte caddero di fronte al fin troppo elevato costo di di manutenzione e manodopera.

Oggi non rimane molto di queste leggendaria impresa nonostante i periodici annuncia di ripresa dell’attività; l’unica tratta funzionante è quella che collega Damasco ad Amman, utilizzata per lo più come attrazione per i turisti.