Eco Una questione di strategia
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la rassegna stampa settimanale dedicata a energia, ambiente, ecologia e sostenibilità.
In questa puntata: cosa prevede la Strategia Energetica Nazionale 2017, i giapponesi sfruttano il gas nel modo giusto, la legge sugli ecoreati è un successo.
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1. Ed è subito Strategia Energetica Nazionale
È stata resa pubblica la Strategia Energetica Nazionale 2017 (SEN 2017), elaborata nell’ultimo anno da numerose associazioni attive in campo energetico, durante vari workshop e nel corso del G7 sull’energia. Redatta in base a tre obiettivi principaliㅡcompetitività, ambiente e sicurezzaㅡe presentata dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, la SEN delinea quello che dovrebbe essere il futuro energetico dell’Italia. I trend di massima? Fare sempre meno affidamento al carbone tramite la graduale dismissione degli impianti, migliorare la diversificazioneㅡin termini assoluti soddisfacenteㅡdei fornitori di gas (attualmente l’Italia continua a dipendere troppo dalla Russia) e, tra gli obiettivi più ambiziosi, raggiungere una quota di energia che derivi da rinnovabili pari al 27% sul totale consumatoㅡtraguardo considerato raggiungibile, visto il continuo abbassamento del costo delle tecnologie.
2. La Dakota Access Pipeline perde petrolio
La Dakota Access Pipeline è un oleodotto che dal Nord-Ovest del North Dakotaㅡprecisamente dal campo petrolifero di shale di Bakken, che copre le aree di più statiㅡcorre fino al terminal di Patoka, nel Sud dell’Illinois. La costruzione è iniziata nel 2016, e subito gli ostacoli sono stati parecchi: le proteste delle comunità dei nativi indianiㅡi cui territori sono attraversati dall’oleodottoㅡsono arrivate fino a Washington, il giudizio in merito al progetto da parte dell’Army Corps of Engineers si è fatto attendere e solamente dopo l’intervento dell’amministrazione Trump i lavori sono ricominciati, per esser poi terminati recentemente. L’oleodotto non è ancora pienamente operativo, ma ci sono già problemi: la scorsa settimana è stata registrata la prima fuoriuscita di greggio, rinnovando i sospetti circa la sicurezza dell’opera.
3. Come non amare i giapponesi?
Prima di altri paesi, il Giappone ha intuito che nel medio periodo la fonte energetica primaria sarà il gas naturale. Non a caso importa quantità notevoli di gas naturale liquefatto (LNG) via mareㅡqua abbiamo spiegato di che cosa si trattaㅡtali da rendere il paese il primo consumatore mondiale. Proprio la disponibilità di ingenti quantità di gas ha permesso la rapida diffusione di sistemi domestici di cogenerazione, in particolare di un modello chiamato “Ene-Farm”, già due anni fa presente in più di 120 mila abitazioni. Sviluppato principalmente da Panasonic e Toshiba, si tratta di un sistema che si serve di gas naturale per la produzione di elettricità su piccola scala, identificando anche i pattern di consumo di elettricità ed acqua calda, così da regolare la produzione in base alla domanda effettiva. Di seguito il video con la spiegazione tecnica.
4. Radunate la vostra crew
Per chi si stesse guardando attorno annoiato, sappiate che negli Stati Uniti mancano lavoratori da impiegare nei campi petroliferi che si servono del fracking per estrarre shale gas e shale oil. Da quelle parti, infatti, hanno avuto un po’ troppa fretta nel licenziare squadre di operaiㅡformate approssimativamente da una trentina di persone ciascuna, stipendio tra i 20 mila e i 72 mila dollari annuiㅡquando il prezzo del petrolio era basso ed estrarre shale non conveniva particolarmente. Così, almeno fino all’inizio del 2018, presumibilmente gli USA non saranno in grado di raggiungere la massima capacità produttiva, e le crew potranno esigere retribuzioni più elevate nei prossimi mesi. Quest’ultimo dato potrebbe rivelarsi problematico per un’industria che (ben più di altre) negli ultimi anni ha puntato moltissimo sulla riduzione dei costiㅡprincipalmente proprio tramite l’automatizzazione dei processi estrattivi.
5. La legge sugli ecoreati è un successo
A due anni dall’approvazione, Legambiente annuncia il totale successo della legge sugli ecoreati (68/2015). Su 1215 controlli eseguiti nel 2016 dalle forze dell’ordine, 574 sono già stati sanzionati come “ecoreati”. Sempre nel 2016, dai dati raccolti in 87 procure (su 165 uffici in totale) sono stati registrati 265 procedimenti aperti in seguito alla legge sugli ecoreati. I crimini più diffusi sono l’inquinamento ambientale (158 casi), la mancata bonifica (30 casi), i delitti colposi contro l’ambiente (33 casi) e i procedimenti penali per omessa (30 casi) bonifica. Agghiacciante poi la presenza di tre casi di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività. Proprio questo fatto deve farci pensare che il nostro paese ha sulle spalle una pesante eredità ambientale con scadenza a lungo termine che continua a minare la salute dei suoi abitanti. Il disegno di legge 68/2015 è un progetto trasversale, che riunisce i provvedimenti voluti da tre esponenti di tre diversi partiti: Ermete Realacci (Pd), Salvatore Micillo (M5S) e Serena Pellegrino (Si)
6. #MapOfTheWeek
Questa mappa, pensata per i milanesi che leggono Eco, ci segnala i livelli di NO2 (tra i principali inquinanti dell’aria) della città. La situazione? Abbastanza critica, ed è possibile rendersene conto perché la onlus che ha creato la mappa, Cittadini per l’aria, ha riportato anche numerosi altri riguardo i ricoveri per malattie respiratorie, la frequenza di bronchiti nella fascia di età 5-14 anni e la mortalità generale. Qua vi segnaliamo un utile link per comprare una maschera antigas.
Eco è a cura di Giovanni Scomparin, Nicolò Florenzio e Tommaso Sansone.
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