No, Julian Assange non è ancora libero

Il pubblico ministero svedese ha annunciato di aver archiviato il caso contro Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, ma la strada per la libertà è ancora lunga.

No, Julian Assange non è ancora libero
19–05–2017: Il direttore del pubblico ministero, Marianne Ny, ha deciso oggi di sospendere le indagini riguardo il sospetto stupro (grado inferiore) da parte di Julian Assange.

Il pubblico ministero Marianne Ny e il procuratore capo Ingrid Isgren daranno maggiori informazioni sulla decisione in una conferenza stampa oggi.

Caso B 12885-10 del tribunale di Stoccolma

Con questo — brevissimo — memo, il pubblico ministero svedese ha annunciato di aver archiviato il caso contro Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks.

Assange vive confinato nell’ambasciata dell’Ecuador dal 2012 per evitare l’estradizione in Svezia — estradizione che l’avrebbe a sua volta esposto a essere poi trasferito negli Stati Uniti dove essere poi processato per le attività di Wikileaks.

Assange — o un suo social media manager — ha reagito alla notizia pubblicando su Twitter un foto sorridente.

pic.twitter.com/dDvB1Vekhg

— Defend Assange Campaign (@DefendAssange) May 19, 2017

Questo non è il primo caso contro Assange ad essere archiviato — una seconda indagine su un secondo caso di stupro era stata archiviata nel 2015. La difesa aveva sempre sostenuto che entrambi i casi fossero pretesti per impedire ad Assange di continuare a svolgere il proprio ruolo alla guida di WikiLeaks.

Assange, cittadino australiano, almeno per ora non potrà comunque lasciare l’ambasciata per ora, anche se pochi minuti fa, secondo il reporter del New York Times Richard Ford il mandato d’arresto è stato sospeso.

European Arrest Warrant for Julian Assange discharged at Westminster Magistrates Court this morning

— richard ford (@RFord4) May 19, 2017

Scotland Yard, comunque, ha tenuto a precisare che il fondatore di Wikileaks verrebbe comunque arrestato se provasse a mettere piede fuori dall’ambasciata americana, in quanto sul suo capo pendono ancora “accuse minori che richiedono una risposta adeguata da parte della polizia.”

Il Ministro degli Esteri ecuadoriano sta lavorando febbrilmente per creare un passaggio sicuro da Londra all’Ecuador, in modo da poter continuare a garantirgli protezione senza dover vivere costretto all’interno della palazzina.

Gli Stati Uniti di Trump, malgrado più di qualche flirt durante la campagna elettorale, si sono espressi con toni ancora più duri rispetto all’amministrazione Obama circa l’operato di Wikileaks.

Negli ultimi mesi il procuratore generale statunitense Jeff Sessions aveva dichiarato che l’arresto di Assange fosse una priorità, ma oggi, come nel 2012, il Dipartimento di Giustizia statunitense non ha mai formalizzato i capi d’accusa contro Assange.


Seguiranno aggiornamenti…