Grande Cuore, italo disco o che cosa

Ascoltando Carlo Verdone penserete a un ritorno in pompa magna di Alan Sorrenti, in tempo per festeggiare i quarant’anni dalla di Figli delle stelle.

Grande Cuore, italo disco o che cosa

Ascoltando Carlo Verdone potreste pensare a un improvviso ritorno in pompa magna sulla scena musicale italiana di Alan Sorrenti, giusto in tempo per festeggiare i quarant’anni appena compiuti dalla sua immortale Figli delle stelle, con tanto di risvoltino e occhialetto hipster calato sul naso ad arte, pronto a cavalcare il ritorno in auge dell’italo disco e a rivendicare il suo contribuito a un genere da molti considerato addirittura di culto (vedi il prossimo album dei Phoenix, Ti Amo). E invece no. Loro/lui (chi lo sa?) si chiama Grande Cuore ed è un progetto nuovissimo e top secret di Bomba Dischi, talmente imbevuto di revival che se il suono non pompasse così tanto lo si confonderebbe con uno di quei viniloni usciti a cavallo tra i ’70 e gli ‘80.

Il tributo a Carlo Verdone, se vi è sfuggito il titolo, viene completato con un riferimento a Un sacco bello (il suo fortunato esordio come regista) nella seconda metà della canzone. — Tu sei Marisol io Carlo Verdone — Al volante di Grande Cuore questa volta non trovate però Enzo (uno dei personaggi interpretati da Verdone nel suo film) bensì un insofferente Maltese(?) con l’occhiale sgargiante. E l’internet esplode. O almeno promette di farlo.