L’ascesa commerciale della Grey Poupon coincide negli anni ’80 con lo sviluppo di un altro prodotto della cultura popolare diametralmente opposto: l’hip-hop.
Kendrick Lamar ha da poco preparato il campo per l’uscita del suo nuovo album con la pubblicazione del singolo “Humble”. Il video della canzone – diretto da Dave Meyers, tra i più influenti registi della scena hip-hop – racchiude al suo interno una moltitudine di citazioni: dai temi religiosi dell’Ultima Cena e della Pentecoste ai riferimenti più o meno espliciti della pop culture americana.
L’artista di Compton però, nella sua illimitata liricità, non si fa mancare l’occasione di assecondare un trend molto in voga tra i rapper: la passione per la mostarda Grey Poupon.
This that Grey Poupon, that Evian, that TED Talk, ayy
Le citazioni del rap americano a uno dei marchi di senape più famosi d’America hanno inizio nei primi anni Ottanta, quando l’azienda rilasciò una serie di spot pubblicitari per modernizzare il nome del brand. Le pubblicità non solo sottolineavano la combinazione di alta qualità del prodotto con un prezzo accessibile, ma giocavano sull’immaginario della upper class americana e i suoi vizi.
L’ascesa commerciale della Grey Poupon però coincide in quegli anni con lo sviluppo di un altro prodotto della cultura popolare diametralmente opposto: l’hip-hop. Era inevitabile che un tormentone televisivo come “Pardon me, do you have any Grey Poupon?” venisse assimilato, digerito e rigettato sotto nuova forma culturale dagli oratori di strada della East e West Coast.
Fuck naw I ain’t got no Grey Poupon
Il nome della senape non solo si prestava ritmicamente alla costruzione dei testi rap, ma serviva su un piatto d’argento alla scena underground una scatola metaforica piena di disuguaglianza sociale, spocchia culturale e status symbol — così come la possibilità di appropriarsi dell’immaginario di classe.
“Boomerang Slang” – Elzhi (Out of Focus, 1998)
But I want to be in that limo askin’ for the Grey Poupon, for a change
I’m sick of saving change from a coupon
Negli anni questo rapporto si è stretto sempre di più, coinvolgendo i vertici della scena rap statunitense — da Jay-Z a Kanye West, da Lil Wayne a Gucci Mane.
La Grey Poupon passa da semplice condimento a metafora per la scalata sociale degli artisti della scena rap, il desiderio di affermarsi e la propria definizione attraverso i soldi guadagnati, ma allo stesso tempo anche il rifiuto della cultura wasp e le sue convenzioni.
Era solo questione di tempo dunque prima che un altro dio dell’Olimpo rap scendesse per prendere una cucchiaiata di mostarda con cui condire i propri testi — Kendrick Lamar, che non ha mai nascosto le sue intenzioni di unire arte e politica, non ha deluso neanche questa volta.
Se cercate una playlist che racchiuda tutti i riferimenti alla Grey Poupon del genere musicale, la potete trovare qui su Spotify. Bene, la lezione è finita, potete andare.