Come si raccontano i narcos in un podcast?
La realtà che ne esce è crudele, ma anche più umana, fatta di individui con le proprie motivazioni e soprattutto con il proprio punto di vista.
La realtà che ne esce è crudele, ma anche più umana, fatta di individui con le proprie motivazioni e soprattutto con il proprio punto di vista.
Il podcast americano Love + Radio, in collaborazione con Everything Is Stories, ha pubblicato una serie di puntate dedicate alla vita dei narcos e ai retroscena della criminalità sudamericana. La produzione radiofonica segue la tendenza argomentativa lanciata dalla serie tv Narcos, campione di viralità e grande successo di Netflix, con l’aggiunta di una grande differenza: le voci che sentiamo durante le puntate appartengono a persone che hanno realmente vissuto ciò che raccontano.
La storia e la voce è quella di Rocío Gómez – nome fittizio, scelto per nasconderne l’identità – ex moglie di un trafficante di droga colombiano, oggi all’interno di un programma di protezione testimoni. Ad accompagnarla in un viaggio attraverso i suoi ricordi sono i figli Xenia e Jeff, anch’essi nomi inventati. Le parole della donna descrivono, nelle tre puntate (di cui la terza ancora inedita), gli anni della guerra al narcotraffico, le dinamiche e gli schemi dei cartelli colombiani, ma anche gli amori, i tradimenti e le amicizie che si sono sviluppate parallelamente al traffico di droga. La sua voce metallica, storpiata per renderla irriconoscibile, ci porta all’interno di realtà che abbiamo solo visto, appunto, in televisione.
La realtà che ne esce è crudele, come siamo sempre stati abituati a percepirla, ma anche più umana, fatta di individui con le proprie motivazioni e soprattutto con il proprio punto di vista. Non è un caso che il podcast Love + Radio abbia sempre posto l’intimità al centro delle sue narrazioni, identificandosi da subito come un real life podcast — in grado di rendere la vita reale più coinvolgente della fiction.
“La Retirada” – il nome della serie in tre puntate – dimostra il potere dello storytelling nella sua forma più semplice e immediata: parole senza immagini, accompagnate solo da un leggero sottofondo musicale. Questa semplice formula, presentata grazie al giusto montaggio, è capace di scatenare complesse reazioni emotive. In un contesto in cui l’intrattenimento è sempre più costruito, affrontare dei contenuti così reali diventa importante per lo sviluppo di uno spirito critico in grado di fronteggiare l’invadenza di contenuti sterili, più ragionati che sentiti — e se privarsi delle immagini è un passaggio chiave, ben venga.
Mettete da parte per mezz’ora le frasi ad effetto e il montaggio accattivante di Narcos per riscoprire da una diversa prospettiva le ambientazioni del narcotraffico e le vite dei suoi protagonisti. Come ha precisato Nick van der Kolk in un’intervista con il magazine the Timbre: “Preferisco le storie che hanno raggiunto il proprio apice mediatico un paio di decenni fa, quello è un luogo in cui trovare ottimo materiale che abbia caratteristiche senza tempo”.
Della produzione di Love + Radio consigliamo anche “The Wisdom of Jay Thunderbolt” e “The Living Room”.