ArabeschiAlgebra
Benvenuti in un nuovo episodio di Arabeschi. Oggi: Algebra
أهلاً وسهلاً قار
Benvenuti in un nuovo episodio di Arabeschi.
In questa puntata andremo a parlare della storia di una delle più famose parole di origine araba al mondo. L’Algebra, per l’appunto, disciplina tanto amata quanto temuta dagli studenti di ogni epoca.
Letteralmente traducibile con i termini “unione,” “completamento” o “connessione,” essa ha saputo sconvolgere e rivoluzione quelli che erano i concetti e i modelli di pensiero del suo tempo.
Scopriamone assieme le radici.
L’Algebra nasce attorno all’VIII secolo d.c. grazie a Muhammad ibn Musa al-Khwarizmi, astronomo persiano che visse a Baghdad presso la corte del califfo Al-Ma’mun. Grande pensatore del suo tempo, Al-Khwarizmi è l’autore del Kitāb al-mukhtaṣar fī ḥisāb al-jabr wa al-muqābala, opera che lo ha in seguito reso celebre in tutto il mondo.
In questo libro viene introdotta per la prima volta la parola al-jabr, l’algebra, appunto, assieme a un esaustivo sistema di calcolo sul come risolvere le complesse equazioni polinomiali di secondo grado.
Il libro venne tradotto in latino da Roberto di Chester, grande arabista inglese, nel 1145, per poi essere riportato in tutte le lingue europee.
Diversi autori pubblicarono testi sotto il nome di Al-Khwarizmi, data la fama che il suo nome riuscì a incanalare, tra cui Abū Ḥanīfa al-Dīnawarī, Abū Kāmil Shujā ibn Aslam, Abū Muḥammad al-ʿAdlī, Abū Yūsuf al-Miṣṣīṣī,’Abd al-Hamīd ibn Turk e Sind ibn ʿalī, e proprio come il suo successo suggerisce, è senza alcun dubbio il testo culturalmente più avanzato del suo tempo.