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Vi siete indignati per le frontiere chiuse negli Stati Uniti e in Europa: ecco cosa potete fare per aiutare concretamente migranti e rifugiati.

In seguito all’approvazione del cosiddetto Muslim Ban da parte del presidente Trump, migliaia di cittadini si sono radunati negli aeroporti americani per protestare contro l’ordine esecutivo.

Il Muslim Ban vietava l’ingresso negli Stati Uniti per novanta giorni ai cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana: Iran, Iraq, libia, Somalia, Siria, Sudan e Yemen. Inoltre, non consentiva di accedere al territorio statunitense per centoventi giorni ai richiedenti asilo — a prescindere dal paese di provenienza — e vietava l’accesso a tempo indefinito ai richiedenti asilo siriani.

Le manifestazioni di protesta sono iniziate quando le forze di polizia hanno cominciato a bloccare negli aeroporti persone già in viaggio. Molti avvocati hanno avviato cause pro-bono nelle sale di attesa delle strutture aeroportuali, per cercare di aiutare chi ha sempre vissuto negli Stati Uniti e ora non può tornare a casa né abbracciare la famiglia che si trova oltre l’area arrivi.

Al momento il bando è sospeso, dopo che una corte d’appello californiana ha confermato la sospensione precedentemente ordinata da un giudice di Seattle, ma il braccio di ferro tra la Casa bianca e il potere giudiziario è soltanto all’inizio.

Quasi contemporaneamente, l’Italia ha firmato — con l’appoggio dell’Unione Europea — un nuovo accordo con il governo libico di Sarraj per sigillare la frontiera mediterranea. Un accordo che ha destato l’allarme di molti, date le condizioni disumane dei campi profughi libici. Luigi Manconi ha scritto che il memorandum segna “la fine del diritto d’asilo,” mentre Emma Bonino — ex Ministra degli Esteri, sotto il governo Letta — ha dichiarato: “L’Europa si scandalizza per il bando di Trump e il muro al confine con il Messico, ma quello che stiamo facendo non è poi così diverso.”

Questi ultimi eventi hanno contribuito a un aumento della sensibilità sul tema delle migrazioni a livello mondiale.

Ma cosa possiamo fare, di concreto, per aiutare le centinaia di migliaia di persone che ogni anno raggiungono l’Europa?

Oltre alle ONG di respiro internazionale, molte altre associazioni di varie dimensioni operano sul territorio dell’Unione. Quello che segue è un elenco utile, per quanto non esaustivo.

Baobab Experience offre prima assistenza, supporto psicologico e legale ai profughi in transito a Roma. Fino a pochi mesi fa ha gestito un centro di accoglienza che ha accolto quasi quarantamila persone, poi sgomberato. (www.baobabexperience.org)

A Milano l’associazione SOS ERM dal 2014 fornisce prima accoglienza ai profughi in transito. Ha operato prima al Mezzanino della Stazione Centrale e poi nei vari Hub gestiti in collaborazione con il Comune. (www.facebook.com/soserm)

L’associazione trentina Speranza — Hope For Children opera da qualche anno in Grecia, Turchia, Siria e Serbia. Si occupa di distribuire vestiti, cibo e tutto ciò che serve alle famiglie in transito nei Balcani e sostiene alcune cliniche mediche in Siria. Gestisce in Grecia alcuni appartamenti in cui ospita famiglie vulnerabili. (www.speranza-hopeforchildren.org)

Advocates Abroad è una ONG che si occupa di fornire assistenza legale a tutti i richiedenti asilo che ne hanno bisogno. Opera in tutta Europa, in Medioriente e soprattutto in Grecia e Turchia. (www.advocatesabroad.org)

Mediterranean Hope è un progetto della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia. Si occupa di fornire assistenza, supporto e tutela ai migranti. Possiede un osservatorio a Lampedusa che garantisce prima accoglienza ai migranti. Inoltre, Mediterranean Hope porta avanti progetti per i corridoi umanitari che portano profughi particolarmente vulnerabili in Europa dal Libano e dal Marocco, e ne attiverà altri dall’Etiopia. (www.mediterraneanhope.com)

La Proactiva Open Arms è una ONG spagnola che salva in mare i migranti che arrivano in Europa attraversando il Mediterraneo. L’associazione è nata grazie a un gruppo di bagnini di Barcellona e opera sia nel Mediterraneo Centrale sia in Grecia, in particolar modo a Lesbo. (www.proactivaopenarms.org)

Are You Syrious? è una ONG croata che fornisce aiuti umanitari ai profughi in transito nei Balcani, in Europa Centrale, in Siria e in Turchia. Coordina progetti per le donne e i bambini, per facilitare loro l’accesso ai servizi di base. (www.facebook.com/areyousyrious)

Nicras è l’unica organizzazione dell’Irlanda del Nord che supporta l’integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo e cerca di sensibilizzare sul tema delle migrazioni nel Paese. (www.nicras.btck.co.uk)

Refugee Aid Serbia è un’organizzazione umanitaria che collabora insieme ad altre associazioni per fornire aiuti di prima accoglienza ai richiedenti asilo a Belgrado e in tutto il Paese. Si occupa della distribuzione di cibo, vestiti, prodotti per l’igiene personale. (www.refugeeaidserbia.org)

Lighthouse Relief è una ONG svedese con base in Grecia, dove ha creato la Lighthouse Relief Hellas. Opera con volontari internazionali per fornire aiuti umanitari ai profughi in Grecia, specialmente alle donne e ai bambini. L’obiettivo di Lighthouse Relief è quello di conciliare i bisogni dei migranti e quelli dei locali. (www.lighthouserelief.org)

Drapen I Havet — meglio conosciuta come A Drop in the Ocean — è un’organizzazione no profit norvegese che si propone di fornire aiuto umanitario ai migranti. È attiva da settembre 2015 nelle isole greche di Chios, Lesbo e Kos e nella parte continentale del Paese, soprattutto nell’area di Atene e nella Grecia settentrionale. (www.drapenihavet.no)

Kiron è una associazione tedesca che si occupa di facilitare l’accesso all’istruzione ai rifugiati. Offre loro l’opportunità di frequentare corsi universitari gratuiti attraverso programmi internazionali. (www.kiron.ngo)

Dirty Girls of Lesvos Island è un’organizzazione che raccoglie vestiti, coperte, sacchi a pelo e i vari oggetti che i profughi lasciano sull’isola di Lesbo per lavarli e ridistribuirli a chi ne ha bisogno. Questa associazione ha contratto accordi con le lavanderie locali per sostenere anche la loro economia. (www.dirtygirlsoflesvos.com)

L’associazione svizzera Firdaus si occupa di fornire aiuti umanitari ai profughi, rifugiati e richiedenti asilo in Italia, in Grecia, in Turchia e in Siria. Coordina diversi progetti per offrire più servizi possibili, come quelli medici ed educativi. (www.associazionefirdaus.com)


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