Un’economia per il 99%: tutti i dati del rapporto Oxfam
All’indomani dell’apertura del World Economic Forum di Davos, Oxfam ha pubblicato il proprio rapporto annuale sull’economia mondiale.
All’indomani dell’apertura del World Economic Forum di Davos, Oxfam ha pubblicato il proprio rapporto annuale sull’economia mondiale.
L’organizzazione evidenzia come anche quest’anno multinazionali e potenti abbiano continuato ad arricchirsi a spese di una popolazione mondiale sempre più impoverita e indifesa.
Secondo le nuove stime, solo otto persone possiedono la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità. Sono Bill Gates (75 miliardi di dollari), Amancio Ortega (67 miliardi di dollari), Warren Buffett (60 miliardi e 800 milioni di dollari), Carlos Slim Helu (50 miliardi di dollari), Jeff Bezos (45 miliardi e 200 milioni di dollari), Mark Zuckerberg (44 miliardi 600 milioni di dollari), Larry Ellison (43 miliardi 600 milioni di dollari), Michael Bloomberg (40 miliardi di dollari).
Nei prossimi vent’anni 500 persone trasmetteranno ai propri eredi 2100 miliardi di dollari — più del PIL dell’India intera, un paese dove vivono 1 miliardo e 300 milioni di persone.
Un amministratore delegato di una delle cento aziende più quotate in borsa a Londra (FTSE) guadagna quanto diecimila lavoratori di fabbriche tessili del Bangladesh.
Negli Stati Uniti, secondo una ricerca di Thomas Piketty, i redditi della metà più povera della cittadinanza sono cresciuti dello 0%, quelli dell’1% più ricco sono aumentati del 300%
In Vietnam l’uomo più ricco guadagna in un giorno quanto i più poveri guadagnano in 10 anni.
Secondo l’istituto, la soluzione per un’economia per il 99% passa da soli cinque punti:
- Un sistema di tassazione più progressivo, che finalmente costringa i grandi capitali a pagare la propria fetta della società: realizzabile solo dichiarando la fine mondiale dei paradisi fiscali.
- Politiche per un salario dignitoso per tutti — Oxfam in particolare fa riferimento alla progressiva concentrazione del capitale nei salari dei lavoratori iper-specializzati occidentali, a discapito di tutto il mondo.
- Servizi pubblici per tutti, senza nessuna discriminazione territoriale.
- Rispetto dei limiti naturali del pianeta, verso una nuova economia a basso impatto ambientale.
- Radicale inversione delle dinamiche politiche, con molto rinforzato ascolto a società civile e cittadinanza attiva.
È difficile essere in disaccordo con le proposte di Oxfam, così come sembrano francamente irrealizzabili nel contesto contemporaneo. Ma il campanello d’allarme arriva anche da Davos, dove Klaus Schwab stesso avvisa gli amici ricconi, niente sci quest’anno, dobbiamo ascoltare i populisti.