Un cuore contro il cancro al seno
Da un paio di giorni avrete forse notato che sulle bacheche Facebook delle vostre amiche e conoscenti sono comparsi status con un unico piccolo cuore.
Da un paio di giorni avrete forse notato che sulle bacheche Facebook delle vostre amiche e conoscenti sono comparsi status con un unico piccolo cuore.
Il motivo è presto detto: si tratta di una nuova campagna per la prevenzione del cancro al seno, attivata in modo informale attraverso questo messaggio sui social
Storicamente il mese ufficiale per la consapevolezza e la prevenzione del cancro al seno è ottobre, quando la Lega Italiana per la Lotta contri i Tumori organizza l’annuale campagna “Nastro Rosa”. Ma ogni iniziativa che attiri l’attenzione su un male che colpisce una donna su otto è ben accetta.
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Il cancro al seno è il più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne, nonché la prima causa per morte oncologica nel sesso femminile.
In Italia l’incidenza è di circa 40.000 nuovi casi all’anno, che riguardano soprattutto le donne oltre i 50 anni di età. Motivo per cui il Servizio Sanitario Nazionale, attraverso le Regioni e programmi di screening organizzato, garantisce a tutte le donne tra i 45-50 e i 69 anni l’esecuzione di una mammografia gratuita ogni due anni.
Per quanto riguarda le ragazze giovani, il tumore più frequente è invece il fibroadenoma, di origine benigna, che compare soprattutto tra i 25 e i 30 anni. Si presenta come un singolo nodulo, duro e molto mobile, generalmente doloroso e sensibile all’autopalpazione, oltre che facilmente identificabile tramite un’ecografia.
Non esistendo ancora una prevenzione di tipo farmacologico, è fondamentale sottoporsi a controlli regolari (ecografie fino ai 40 anni e mammografie oltre questa età) per cogliere eventuali problematiche sul nascere e mettergli fine. Infatti, se il tumore viene identificato allo stadio 0 la sopravvivenza a cinque anni nelle donne trattate è del 98%, anche se le ricadute variano tra il 9 e il 30% dei casi, a seconda della terapia effettuata. Se i linfonodi sono positivi, cioè contengono cellule tumorali, la sopravvivenza a cinque anni è comunque del 75%.
Per quanto riguarda il sesso maschile, invece, questo tipo di tumore è molto raro e si stima che in Italia interessi un uomo ogni 520 circa. L’incidenza sta tuttavia lievemente aumentando, come per la donna, e si estende alla fascia di età sotto i 45 anni, anche se l’età più a rischio resta quella tra i 60 e i 70 anni.
La minore diffusione tra i maschi è in parte dovuta al fatto che il tessuto mammario che si può trasformare in senso tumorale è molto scarso e, in parte, alla diversa esposizione di questo tessuto agli ormoni nei due sessi: manca infatti nell’uomo l’esposizione costante agli ormoni femminili che promuovono la crescita delle cellule mammarie.
Non aumentare troppo di peso ed evitare di eccedere con l’alcol rappresentano due preziose regole di prevenzione del tumore del seno nell’uomo, ma dal momento che non tutte le cause della malattia sono ben note, è impossibile stabilirne altre capaci di garantire una prevenzione ottimale.
Un’ottima iniziativa è la campagna “Diritti al centro” promossa dal movimento Europa Donna Italia, che difende i diritti delle donne riguardo a prevenzione e cura del tumore al seno ed è da sempre impegnato nella promozione dello sviluppo delle Breast Unit (centri di senologia) sul territorio nazionale.
Ma a volte a dare una mano nella lotta contro il cancro sono gesti inaspettati, come il cosiddetto “effetto Jolie” ― che ha spinto ben 9 milioni di donne a sottoporsi al test genetico per i BRCA (Breast Related Cancer Antigens) ― o magari un cuore su Facebook.