Naqba — النكبة
Nella memoria del mondo arabo, il 1948 viene ricordato con il termine Naqba, traducibile letteralmente come “catastrofe.”
Come mai?
Cosa effettivamente successe in questo anno ricordato così sciaguratamente?
La notte tra il 14 ed il 15 maggio 1948, a seguito della dichiarazione unilaterale d’indipendenza da parte di Israele, gli esercizi della coalizione araba invasero il nuovo Stato.
Ne facevano parte numerosi Paesi:
Egitto, Transgiordania, Siria, Libano, Iraq, Arabia Saudita e Yemen, assieme a gruppi armati palestinesi.
Nella memoria ebraica viene celebrato come “la guerra d’indipendenza”, ma che lo si voglia vedere da una o dall’altra parte, quello del 1948 è stato uno tra gli episodi più sanguinosi del conflitto arabo-israeliano.
A causare la “catastrofe” degli eserciti arabi fu principalmente la mancanza di coordinamento dei comandi militari,ed oltre ad una carenza di armi ed esperienza dei comandi militari, furono determinanti le tensioni tra gli stessi Stati arabi sul futuro del territorio che avrebbe dovuto ospitare lo Stato palestinese in base al piano di spartizione dell’ONU del 1947.
A favore di Israele giocarono a vantaggio il fattore psicologico (combatteva per la sua sopravvivenza), una maggiore conoscenza del territorio abbinata ad un miglior servizio di intelligence ma sopratutto l’esperienza maturata nel corso della seconda guerra mondiale a fianco delle Forze alleate.
Importante, inoltre, fu il ruolo giocato dall’”Haganah”, che con l’indipendenza era stata ribattezzata “IDF” (Israeli Defence Force).
L’unico contingente arabo che si dimostrò capace di saper combattere con tecniche e logistica moderne si rivelò essere la Legione araba della Transgiordania.