ASLI ERDOGAN FOTOGRAF MUHSIN AKGUN RADIKAL

Aslı Erdogan è una scrittrice, giornalista e attivista turca. Porta lo stesso cognome del Presidente della Turchia, ma rappresenta l’altra faccia del Paese.

In seguito al fallito golpe del 15 luglio, Erdogan è stata arrestata insieme ad altri venti fra giornalisti ed editori del quotidiano filocurdo Özgür Gündem con l’accusa di propaganda terroristica. L’arresto, avvenuto il 16 agosto, è stato convalidato quattro giorni dopo.

Özgür Gündem è nato nel 1992 e significa “Agenda libera.” Tratta principalmente del conflitto fra turchi e curdi e per questo è stato chiuso più volte e messo sotto processo. Quindi non rappresenta una novità il fatto che i suoi collaboratori vengano arrestati.

Aslı Erdogan è accusata di far parte del PKK — il partito curdo dei lavoratori — e di servirsi dei media per fare propaganda anti-governativa, a sostegno dei curdi. Ankara, infatti, considera il PKK un partito terroristico che mira a destabilizzare il Paese.

Foto via aslierdogan.com
Foto via aslierdogan.com

Figlia di attivisti che durante i colpi di stato del 1980 e 1990 hanno subito torture in carcere, Erdogan è laureata in Fisica e ha studiato presso il CERN di Ginevra.

In svariate interviste Aslı racconta quanto sia stato difficile lavorare nel centro svizzero, essendo l’unica donna turca. Descrive il CERN come un luogo guidato dagli uomini d’affari e dalla politica, più che dalla ricerca scientifica. La studiosa vanta poi numerose esperienze in tutto il mondo nel settore della fisica e si è occupata anche di ricerca in ambito accademico in Turchia.

Poi, dopo aver pubblicato il suo primo romanzo, ha deciso di dedicare la propria sua vita alla scrittura, sia di libri, sia giornalistica. I suoi volumi sono stati tradotti in più lingue e diffusi in tutto il mondo e ha vinto numerosi premi.

Dopo il suo arresto, in Italia è stata organizzata l’iniziativa “Scrittura libera” dall’Associazione librai italiani, per leggere pubblicamente in diverse librerie alcuni estratti del suo libro “Il mandarino meraviglioso”, in solidarietà con la scrittrice.

Erdogan ha raccontato le sue condizioni di vita in carcere attraverso una lettera al Daily Cumhuriyet, pervenuta al giornale grazie al suo avvocato Nesrullah Oğuz.

“Mi trattano in un modo che lascerà segni permanenti sul mio corpo. Mi costringono a dormire su un letto dove prima qualcuno ha urinato,” sostiene la scrittrice.

“Soffro di problemi intestinali da dieci anni. Il mio pancreas e il mio sistema digestivo non funzionano correttamente, tuttavia non mi hanno dato le medicine per cinque giorni. Sono diabetica e necessito di una dieta particolare. Ma in prigione mi lasciano mangiare solo yogurt.”

“Per di più, anche se soffro di asma e di un disturbo polmonare cronico ostruttivo, non mi viene concessa l’ora d’aria.”

Aslı Erdogan attualmente si trova in isolamento. A causa dei suoi problemi di salute è stata ricoverata in ospedale, per poi tornare in cella, con l’accusa di compromettere l’unità nazionale e di far parte di un’organizzazione terroristica — il PKK.

La scrittrice non collaborava solo con Özgür Gündem, ma anche con Radikal, un altro giornale che si occupa di temi considerati tabù da Ankara: violenza, diritti delle donne e tematiche curde.

Su change.org è presente un appello a sostegno della Erdogan che ha raccolto oltre 36.500 firme. Soltanto fra due settimane sarà reso noto il futuro della scrittrice, per cui è stato chiesto l’ergastolo.