Sunna

Arabeschi: una parola in arabo alla settimana. Oggi: “Sunna”

Sunna

La rivelazione del Corano al Profeta costituì l’elemento di innovazione e di rottura con la cultura della Jahiliyya, ovvero «l’epoca dell’ignoranza», come venne denominata a partire della nascita della religione musulmana, in quanto epoca del paganesimo pre-islamico, periodo di tenebre cui seguì la luce della verità portata dall’Islam. Inevitabilmente, però, alcuni concetti propri della cultura araba antica mantennero il loro ruolo anche se adattati a nuovi contesti.

Tra questi troviamo il termine Sunna, letteralmente «tradizione, usanza, costume»: l’importanza che gli arabi pre-islamici affidavano alla “tradizione,” intesa come bagaglio culturale di valori condivisi, compie un percorso parallelo quando compare nel Corano col significato, prima, di “attitudine di Dio verso gli uomini,” poi di “consuetudine degli atteggiamenti del Profeta e delle personalità a lui più vicine che con lui avevano passato la maggior parte della vita.”

Il Corano, infatti, non è affatto un testo precettistico nello stile e non enuncia i dettagli della dottrina; questo ha indotto la nascente comunità islamica a fare ricorso all’esempio rappresentato da Muḥammad, attraverso la diffusione di aneddoti riguardanti la sua vita, ogniqualvolta si trovasse in assenza di riferimenti diretti nella predicazione coranica, come suggerisce la sura XXXIII, 21:

“Voi avete nel Messaggero di Dio un esempio buono per chiunque speri in Dio e nell’Ultimo Giorno e molto menzioni Iddio!”

Ogni racconto riguardante la vita del Profeta si indica col termine arabo Ḥadīṯh, letteralmente “narrazione, annuncio,” derivante dalla radice ḥdṯ, propria di “avvenimento, aneddoto” e assume il valore di prescrizione fondamentale volta alla legittimazione della condotta dei musulmani nelle diverse circostanze. Gli ḥadīṯh insieme con il testo Sacro dell’Islam vanno a costituire la Sunna, ovvero il nuovo impianto di tradizioni cui avrebbero dovuto ispirarsi e far riferimento i musulmani rispetto al periodo precedente. Si tratta dell’unica fonte esplicita, diversa dalla rivelazione, riconosciuta e codificata dall’Islam sunnita, in quanto i musulmani ritengono che l’atteggiamento del profeta fosse ispirato da una ḥikma (saggezza) divina tale da rendere certi comportamenti, affermazioni o insegnamenti degni dello stesso valore attribuito al messaggio coranico.

Tra le numerosissime tematiche di cui trattano gli ḥadīṯh e dunque contenute nella Sunna, possiamo citare le modalità di esecuzione delle pratiche di culto, le proibizioni alimentari, le disposizioni relative ai principali precetti dell’Islam, quali la fede, la preghiera, il digiuno, il pellegrinaggio e l’elemosina, nonché norme che regolino la vita quotidiana della comunità musulmana e le istituzioni sociali quali il matrimonio, la discendenza e certi tipi di reati.