Al consiglio comunale del 7 novembre 2016 sono stati presentati un considerevole numero di emendamenti al testo della delibera sulla riqualificazione degli scali ferroviari, uno dei punti caldi della politica cittadina in questi mesi. I sette scali ferroviari che compongono il progetto di riqualificazione — Scalo Farini, Greco-Breda, Lambrate, Porta Romana, Rogoredo, Porta Genova, San Cristoforo — coprono un totale “di circa 1.250.000 metri quadrati e rappresentano, complessivamente e singolarmente, potenzialità eccezionali di rigenerazione urbana e di sviluppo economico e sociale”.
Nel 2007 era già stata presentata una modifica al Piano Regolatore Generale di allora per la riqualificazione delle aree ferroviarie sia dismesse che attive. Ma dopo anni di discussioni, nel 2015 i termini di legge non erano ancora stati ratificati dal Comune di Milano, con la Giunta Pisapia messa a sorpresa in minoranza. Nel luglio di quest’anno il progetto è tornato in discussione, proponendo Milano come un modello di riferimento europeo “per la rigenerazione urbana di tipo diffuso in cui lo spazio pubblico e le aree verdi diventano fattore di promozione della qualità urbanistica e ambientale, identificazione collettiva e appropriazione sociale,” secondo il documento in via d’approvazione che The Submarine ha potuto visionare.
Dopo molte vicissitudini la vicenda sembra essere sulla strada giusta, nonostante rimanga aperto un contenzioso con FS, proprietaria degli spazi ferroviari. La seduta di lunedì 7 è stata dominata dalla consigliera Silvia Sardone (FI), il cui comportamento ha rasentato l’ostruzionismo, presentando un numero infinito di emendamenti — respinti dalla maggioranza o dichiarati inammissibili — con lunghissimi interventi su ogni virgola da aggiungere o togliere alla prima versione del provvedimento. Oltre ai suoi ha difeso a spada tratta l’emendamento di Patrizia Bedori (M5S), che aggiunge al testo originale la specificazione “in maniera considerevole” dopo “l’obiettivo di aumentare” il verde. Alla fine, è riuscita a farlo approvare dalla maggioranza. La maggior parte degli emendamenti che sono stati approvati vengono dalla penna del suo collega di partito Fabrizio De Pasquale e dalla consigliera Patrizia Bedori.
Tra i più importanti:
- Il primo emendamento approvato, l’emendamento 6, presentato da Gianluca Corrado (M5S), prevede la realizzazione di “edilizia pubblica residenziale per le fasce più deboli” nelle aree in discussione. La percentuale di superficie da destinare all’edilizia è stata fin dall’inizio uno dei punti più dibattuti della questione scali. L’ultima versione del progetto prevede un minore spazio alle case.
- Sempre di Corrado è l’emendamento 8, approvato, che specifica “la necessità di prevedere alloggi e strutture per gli studenti universitari vista la domanda sempre crescente.”
- Il consigliere Fabrizio De Pasquale (FI) ha presentato l’emendamento 29, approvato dal Consiglio: per quanto riguarda il parco che nascerà all’interno dello scalo Farini l’emendamento specifica “dedicato al tempo libero dei bambini e alle famiglie aperto ad attività di edutainment.”
- Di De Pasquale anche l’emendamento che specifica l’estensione del progetto della circle-line ferroviaria dalla Stazione di “San Cristoforo a Stephenson,” dopo Quarto Oggiaro.
Abbiamo chiesto al consigliere di maggioranza Angelo Turco (PD) cosa si aspetta la maggioranza riguardo alla questione nelle prossime settimane.
“Vogliamo approvare la delibera di indirizzo entro la prossima settimana. Con questa noi forniamo alla giunta e all’assessore Maran le indicazioni da portare al tavolo con le Ferrovie per trovare un nuovo accordo di programma. La delibera in discussione è nata in un mese di approfondimenti e prevede tra i suoi elementi principali un aumento della superficie destinata a verde pubblico, una grande attenzione alla fame abitativa dei ceti più deboli con social housing e case popolari, con una buona mixitè sociale nella realizzazione di nuova edilizia e un confronto serio con il Consiglio, con i Municipi e con i cittadini quando si arriverà ai piani attuativi. La delibera era aperta al confronto con l’opposizione e infatti abbiamo accolto vari emendamenti, oltre ad aver inserito tra i punti più importanti la realizzazione di una circle line ferroviaria da San Cristoforo a Stephenson con nuove fermate lungo il tracciato del sedime ferroviario esistente. Gli scali dismessi rappresentano una superficie complessiva che li portano ad essere inequivocabilmente il più grande intervento urbanistico dei prossimi anni e speriamo che questa delibera possa essere un primo passo verso una profonda rigenerazione ecologica e sociale che porti crescita, vivibilità, investimenti e opportunità. ”
Gli abbiamo anche chiesto perché l’opposizione rimanga comunque fortemente contraria al piano nonostante la circle line:
“L’opposizione è molto, molto divisa. Una parte più dialogante ha presentato emendamenti migliorativi e li abbiamo accolti. Una parte di forza Italia e la Lega Nord invece addirittura arriva all’ostruzionismo in aula, forse guardando più a equilibri e dinamiche interni al centrodestra che non al merito della delibera. Credo comunque che il metodo usato dalla maggioranza in questo percorso sia stato obiettivamente molto inclusivo.”