Il prezzo dell’energia elettrica prodotta tramite pannelli solari ha raggiunto settimana scorsa un nuovo minimo. Ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, un kilowattora di energia solare è stato venduto a 2,4 centesimi di dollaro dal consorzio di ditte Marubeni e Jingko Solar, la prima giapponese e la seconda cinese. Questo prezzo è meno della metà di quello di un kilowatt/ora prodotto tramite gas naturale in USA — dove i prezzi dell’energia sono storicamente piuttosto bassi: 5,6 kw/h. Secondo Ramez Naam, ex dirigente Microsoft, filantropo e autorità nella promozione delle energie rinnovabili, questa discesa dei prezzi del solare è ancora superiore alle attese — che pure, a suo dire, erano piuttosto rosee.
Le due ditte asiatiche non sono le uniche che hanno proposto prezzi stracciati per l’energia solare: altre aziende emiratine sono sul mercato con prezzi simili. Il mese scorso in Cile il prezzo dell’energia solare era sceso per la prima volta sotto il muro dei tre centesimi di dollaro al kw/h. Questa generale caduta dei prezzi si osserva in molte regioni assolate del mondo — ad esempio il Messico — ed è legata soprattutto ad un abbassamento dei costi di produzione. Oggi, a gravare sul prezzo dell’energia solare, non sono più tanto i costi dei pannelli, quanto i cosiddetti “costi morbidi” — ad esempio il convertitore da corrente continua a corrente alternata e una serie di rallentamenti legati alla scarsa diffusione dell’energia rinnovabile. Secondo uno studio citato da Naam, se i ricavi ottenuti con l’energia solare raddoppiassero, il costo stesso dell’energia solare diminuirebbe del 16%.
Insomma, più energia rinnovabile si produce, più conviene produrla.
Il principale ostacolo ad un ulteriore abbassamento dei prezzi attualmente è legato alla conservazione dell’energia ottenuta. Specialmente in Paesi non tropicali, l’immagazzinamento della corrente è importantissimo per non avere periodi del giorno o dell’anno in cui l’elettricità venga a scarseggiare. Attualmente, i metodi di stoccaggio non sono del tutto soddisfacenti — soprattutto a livello di costi. La tecnologia con lo sviluppo più rapido sembra essere quella delle batterie a ioni di litio (Li–on), che sta prendendo piede anche nel settore del fotovoltaico privato. Alcuni studi di Naam stimano come necessaria una riduzione dei prezzi della batterie dalle cinque alle sei volte — riduzione ritenuta realistica, pensando che dal 1990 i prezzi si sono ridotti di 25 volte. Se nei prossimi anni si sarà in grado di immagazzinare l’energia solare a un costo conveniente tanto quanto quello della produzione, si potrà dare una vera svolta al mercato delle rinnovabili.