Lo Stato Islamico voleva che gli attentati di Parigi fossero ancora più terrificanti

Nuove indagini fanno ulteriore luce sulla rete dello Stato Islamico che ha pianificato gli attacchi dello scorso novembre a Parigi.

Secondo quanto riporta la CNN, gli attentati di Parigi dello scorso novembre, nelle intenzioni dello Stato Islamico, sarebbero dovuti essere molto più sanguinosi e distruttivi. Alcune fonti investigative europee e francesi hanno riferito al network d’informazione che erano previsti anche attentati in Olanda e contro altri obiettivi in Francia, come luoghi di shopping e un supermercato di Parigi.

Secondo Paul Cruikshank, analista della CNN, lo Stato Islamico sta intensificando la preparazione di attacchi internazionali, cercando di creare una sofisticata rete logistica per lanciare attacchi sul continente europeo. Una squadra di giornalisti della CNN ha passato mesi ad analizzare 90.000 pagine di dati — soprattutto in francese — dai quali emerge che i terroristi si siano serviti anche in Europa di canali criptati come Telegram, WhatsApp, insieme ad altri dettagli operativi.

Si è scoperta l’esistenza di un altro terrorista legato alla cellula responsabile della strage del Bataclan, chiamato Abid Tabaouni e arrestato solo questo luglio, e di due altri terroristi partiti direttamente da Raqqa, la capitale del sedicente Stato Islamico. Secondo quanto riporta la CNN, la coppia di terroristi è passata attraverso la rotta migratoria balcanica ma non è mai riuscita a raggiungere la Francia, essendo stata fermata una prima volta in Grecia e definitivamente arrestata in Austria. I due uomini erano coordinati da un certo Abu Ahmad, quadro dell’organizzazione terroristica, che li ha reclutati, addestrati e inviati in Europa.

Ai due non sono mai state fornite indicazioni precise riguardo alla loro destinazione e nemmeno allo scopo finale della loro missione.

Ricevendo istruzioni progressive, nell’ottobre del 2015, i due erano riusciti a raggiungere un centro di accoglienza austriaco per riunirsi con Tabaouni, quando la polizia austriaca è accorsa ad arrestarli — lasciandosi però sfuggire Tabaouni. La CNN riporta che due settimane dopo la retata, Abu Ahmad abbia scritto a uno dei due, mentre le forze dell’ordine stavano analizzando il cellulare: “Come va? Che ne è stato di voi?”