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L’utente di Vimeo Rishi Kaneria ha caricato sul portale un video intitolato Radiohead: The Secrets of Daydreaming, in cui sviscera e analizza l’ultimo videoclip musicale dei Radiohead, portando alla luce il potenziale significato che si cela dietro alle allegoriche immagini.

Il video musicale — uscito il 6 maggio 2016 — è stato girato dal regista Paul Thomas Anderson, la cui collaborazione con i Radiohead (più nello specifico con il chitarrista della band, Jonny Greenwood) risale al lontano 2007 quando il cineasta chiese al gruppo di comporre la colonna sonora del suo film There Will Be Blood. Da allora la collaborazione fra il regista californiano e la band alternative rock non si è mai interrotta, culminando quest’anno con l’uscita del video del singolo “Daydreaming”, tratto dal loro ultimo album A Moon Shaped Pool.

Sebbene abituati allo stile criptico proprio delle produzioni del gruppo, i fan fecero fatica a interpretare il significato del video. Si scatenò così un lungo di battito su Reddit a riguardo.

Oggi, grazie al suo video essay, Rishi Kaneria getta un po’ di chiarezza sull’argomento, spiegando frame dopo frame quali potrebbero essere i segreti che si celano dietro alle porte e al percorso di Thom Yorke. “Come molte grandi opere d’arte, l’ultimo video musicale dei Radiohead ti fa sforzare per comprendere il suo significato più profondo,” afferma Kaneria durante la sua esposizione. Ovviamente ad una analisi profonda va aggiunta una capillare conoscenza di tutto il percorso biografico e lavorativo della band — e nello specifico del suo leader.

Il video infatti sembrerebbe essere la rappresentazione della vita di Thom Yorke in relazione ai suoi due grandi compagni di vita: la ex moglie Rachel Owen e, ovviamente, i Radiohead. Fissati questi due paletti, le immagini girate da P.T.A. non sarebbero altro che il percorso di Yorke attraverso le scelte fatte nei suoi ultimi 23 anni di vita (23 sono anche le porte che attraversa nel video) in compagnia della moglie e del gruppo musicale.

Ma in questo percorso il cantante è accompagnato anche da Paul Thomas Anderson, maestro contemporaneo dell’eleganza formale, che negli ultimi anni ha dato prova di essere degno erede di registi come Altman e Kubrick. Il regista californiano inserisce sottilmente — ma abbastanza in superficie per poter essere rilevati da un occhio attento — i dettagli che compongono la storia raccontata da Kaneria nel suo essay.