Dopo Cannes, anche il sindaco di Villeneuve-Loubet vieta il burqini sulle spiagge del paese della Costa azzurra.
Il divieto, improvvisato all’indomani dell’alta stagione, quando il burqini resta una visione estremamente rara sulle coste francesi, è solo l’ultimo affronto della destra dell’Unione per un Movimento Popolare (UMP) di Sarkozy.
Il burqini è un tipo di costume da bagno prodotto dalla Ahiida. È in commercio dal 2006 e non ha mai destato problemi prima di quest’estate, sia perché la sua diffusione è davvero estremamente bassa, sia perché è una muta umida con un cappuccio e come potrebbe in alcun modo destare problemi?
La vicenda inizia lo scorso martedì 9 agosto, quando un evento dedicato a donne e bambine musulmane in una piscina a Le Pennes–Mirabeau, vicino a Marsiglia, viene annullato in seguito a ripetute e molteplici minacce. Eventi simili sono stati organizzati in altri Paesi negli ultimi dieci anni, ma solo oggi sono diventati causa di shock e tensioni.
Solo un giorno dopo l’annuncio dell’evento, sia gli organizzatori, il pericoloso gruppo di radicali chiamati Smile 13, e il proprietario della piscina sono stati travolti di minacce di morte.
Di fronte a questa reazione profondamente xenofoba, il sindaco di Le Pennes-Mirabeau, del Raggruppamento Democratico e Sociale Europeo – la sinistra radicale – si è visto costretto a cancellare l’evento.
Immediatamente, la conversazione politica francese ha preso una svolta da capogiro:
Victoire : la journée burkini-Speed water du 10 septembre annulée, bravo aux résistants https://t.co/nxsEFhcFJh
— Daniel degrima (@DegrimaDaniel) August 9, 2016
La journée #burkini à #speedwaterpark est annulée, c'est une victoire de nos valeurs. Ns ne devons plus jamais céder pic.twitter.com/iaFzYw3dsi
— Valérie Boyer (@valerieboyer13) August 8, 2016
I politici prendono le parti dei violenti, dei prepotenti che avevano subissato Smile 13 di insulti.
Così, in nome di una libertà simbolica e aggressiva, la libertà vera – quella di “fare le cose” – di tanti cittadini viene sacrificata.
A pioggia David Lisnard, sindaco di Cannes, vieta il costume, sostenendo che il burqini potrebbe “disturbare la quiete pubblica perché mostra ostentata affiliazione a gruppi terroristici,” schiacciando ogni differenza tra Islam e islamismo radicale sotto il peso del suo bigottismo ignorante. Oggi il sindaco di Villeneuve-Loubet ha seguito il suo esempio denunciando “rischi di igiene pubblica” — non chiarendo esattamente cosa abbia contro i sub di tutto il mondo.
Nel contesto preoccupante della deriva dell’opinione pubblica e della politica europea, rari esempi si sono mostrati termometri piú efficaci nell’evidenziare la crescente radicalizzazione e intolleranza — dell’Occidente.