Dharavi è uno degli slum più antichi ed estesi di Mumbai ed è forse noto ai più per essere il luogo d’origine del protagonista di The Millionaire (Slumdog Millionaire, 2008). Situato nel centro della città, ospita circa un milione di persone ed è punteggiato da migliaia di piccoli negozi di ceramica, pelletteria e sartoria.
Contrariamente alla credenza popolare, per la quale in un luogo simile non possono che esserci sporcizia e squallore, le imprese di Dharavi generano un profitto di 650 milioni di dollari all’anno.
Nonostante la cifra da capogiro, la maggior parte degli abitanti dello slum deve lavorare 20 ore al giorno per potersi mantenere.
Ma qualcosa sta cambiando per il meglio: due anni fa è stato lanciato Dharavimarket.com, il primo sito creato esclusivamente per vendere i prodotti degli artigiani dello slum. Sul portale si possono trovare oltre mille prodotti ‒ tra borse, scarpe, giacche in pelle, oggettistica da regalo, abbigliamento e ceramica ‒ creati da 300 artigiani residenti a Dharavi. Le spedizioni sono effettuate in tutto il mondo e alcune merci sono anche rivendute su piattaforme come Snapdeal e Flipkart.
L’idea è nata dall’imprenditrice sociale Megha Gupta, di appena 30 anni, quando lavorava ad un progetto urbanistico nello slum di Dharavi. La quantità e la qualità dei prodotti l’avevano profondamente colpita, così come il fatto che gli artigiani vendessero costantemente al di sotto del loro valore e non avessero contatti con mercati che non fossero locali.
Per rendere il più efficiente possibile la piattaforma, Gupta ha sfruttato il fatto che l’India è il secondo mercato mondiale di smartphone dopo la Cina, creando un’app che consente agli artigiani di caricare immagini e dettagli dei loro lavori (come il peso, il costo, la taglia…) nel backend di Dharavimarket.com. Una volta che le immagini sono state caricate, Gupta verifica i dettagli, aggiunge una commissione al prodotto e poi lo mette in vendita.
Ma l’iniziativa di Dharavimarket non si limita alla vendita.
Lo scorso anno, infatti, Magha Gupta ha introdotto i crediti di capitale sociale – Social Capital Credits o SoCC.
I SoCC sono un sistema virtuale per scambiare “bene sociale” all’interno di una comunità. In pratica, gli artigiani che si registrano a Dhavarimarket vengono registrati automaticamente al programma SoCC. Da quel momento avranno la possibilità di guadagnare crediti compiendo buone azioni, come riciclare e smaltire rifiuti, iscrivere le figlie al liceo o all’università e insegnare il mestiere ai giovani dello slum.
Più crediti guadagnano, più questi artigiani hanno la possibilità di frequentare corsi di aggiornamento, ottenere vetrine migliori e far installare sistemi antincendio nella bottega dove lavorano – e in 99 casi su 100 vivono.
“Vogliamo migliorare le loro vite in modo olistico” ha dichiarato ad Al Jazeera Magha Gupta, che spera di far partire il programma a pieno regime dopo l’ultimo giro di fondi previsto per agosto.
L’iniziativa di Gupta sembra davvero avere successo, basta chiedere a Shaikh, uno degli artigiani di Dharavi: “Adesso guadagno tra le 15 e le 20 mila rupie al mese e possono tornare a casa molto più spesso. E finalmente dare ai miei figli tutto quello che mi chiedono”.