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Più di cinquanta liste elettorali dal 2009 a oggi hanno presentato lo stesso programma elettorale, usando un modello precompilato di origine misteriosa—spesso senza cambiare nemmeno una riga.

Si chiamano creepypasta e sono leggende metropolitane, storie “creepy”, da brividi, raccapriccianti, che circolano così su Internet, copioincollate su pagine dove non dovrebbero essere, a sorpresa, quando meno ce lo si aspetta.

Questa non è una storia di creepypasta, è una storia nazionale di politica locale e iper-locale. Ma anche questi sono stralci di testo copioincollati — e sono inquietanti.

Tre giorni fa The Submarine è stato contattato con una storia particolare. Il Gruppo Unione Civica di Broni (PV) ha scoperto che il programma elettorale della lista concorrente Broni in testa, per Cesare Ercole sindaco, ricalca quasi completamente il programma politico del gruppo Noi Sud per le amministrative 2011 di Latina. Sembrerebbe a prima vista una trascrizione parola per parola, con minime modifiche e qualche taglio.

Due esempi:

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Parola per parola. Per un confronto completo tra i documenti è possibile consultare il documento originale fornitoci dal Gruppo Unione Civica a questo link.

Almeno non hanno copiato il paragrafo sullo “Sviluppo sostenibile della risorsa spiaggia.”

Sempre dal Gruppo Unione Civica di Broni è arrivata poche ore dopo la segnalazione di un altro programma, della Lista civica di centrodestra San Pietro in testa, presentata alle amministrative 2014 a San Pietro in Casale (BO).

Come dice il proverbio, “in due è amore, in tre è un progetto sotterraneo nazionale atto alla creazione di decine di liste elettorali istantanee, con programmi inesistenti o pelle e ossa.”

Siamo partiti alla ricerca di altri programmi che condividessero paragrafi, o stralci dei tre che avevamo già.

In questi pochi giorni ne abbiamo raccolti 59, limitati dal potere del motore OCR di Google, ma la ricerca è lungi dall’essere finita.

Questa è la mappa dei paesi dove abbiamo avvistato il programma:

Google Map disponibile qui.

Densamente diffuso in tutto il nord Italia, e sparso per il resto dello Stivale, il programma elettorale è un testo politico iper-generico, che affronta gli argomenti della politica locale e nazionale nei massimi sistemi.

La versione più antica del testo sembra risalire al programma della Coalizione Corti, amministrative 2002, Melegnano (MI).

Il testo poi sparisce e su Internet non è possibile rintracciarne versioni precedenti alle elezioni del 2009.

Tra i programmi emersi di quell’annata, di particolare rilievo un documentoproveniente dal Comune di Osimo (AN), che riporta non il programma di una lista specifica, ma delle “linee guida del programma della Lega Nord delle Marche.”

In queste linee guida si stabilizzano alcune espressioni che, come vedremo, invadono il linguaggio dei programmi elettorali dei comuni italiani. Tra loro:

“[X] riconosce alla famiglia il ruolo insostituibile di primo ammortizzatore sociale ed in quanto tale fonda la propria azione politica sul sostegno della stessa.”

“Le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione hanno una forte ricaduta sulla strutturazione dei servizi sociali; è quindi necessario ed urgente incrementare l’attenzione alle esigenze della cittadinanza anziana.”

“[I giovani] Necessitano più che mai di ricostruire un patrimonio di valori certi che determinate tensioni sociali mettono a rischio e di un rafforzamento della propria identità culturale.”

Queste del 2009 sono però effettivamente solo linee guida: si tratta di un documento estremamente riassuntivo, di tre pagine, quasi per punti. I programmi dello stesso anno, da Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna citavano testualmente in più passaggi queste linee guida, ma citano notevolmente tutti i punti.

Particolarmente importante per la formazione del corpus del nostro documento è il programma della lista civica Nuova Motteggiana, che presentò quello che, almeno a livello generale, è il documento che viene tramandato da liste altrimenti senza programma ancora oggi.

In particolare, sembra originarsi a Motteggiana questo vezzo buffissimo:

“1. istituzione di nidi — famiglia e ogni altra forma che ampli l’offerta degli asili — nido, tra cui anche l’attività delle “madri di giorno”(“Tagesmutter”, donne che accudiscono presso il proprio domicilio contemporaneamente più bambini);”

L’espressione Tagesmutter si sarebbe diffusa, negli anni successivi, in dozzine di altri programmi elettorali. È un canarino da miniera di carbone molto efficace per verificare quanto ossigeno arrivasse al cervello degli autori dei programmi successivi.

Nel programma di Stabia, Cambia e CDL Stabia del 2010 emerge più chiaro, malgrado il mancato collegamento esplicito alla Lega Nord, un disegno anti-immigrazione, che viene inserito di peso insieme alle questioni di “Sicurezza e Ordine pubblico”.

Nel frattempo, tra il 2009 e il 2010, succede qualcosa. Dalle amministrative del 2011 infatti si assiste a una vera e propria esplosione di programmi che citano o riportano nella totalità il testo di Motteggiana.

A San Michele al Tagliamento (VE), Cassano d’Adda (MI), e Cartura (PD) la Lega Nord presenta tre liste con tre programmi sostanzialmente fotocopia. Solo uno dei tre passa il Test Tagesmutter, ma le somiglianze, le uguaglianze, sono sconcertanti.

Sempre nel 2011 il programma inizia a diffondersi per vie traverse.

Particolarmente interessante è il caso di Latina, dove Noi Sud presentava una versione estesa del programma della Lega Nord, proprio quel documento che sarebbe stato anni dopo scoperto dai ragazzi di Gruppo Unione Civica di Broni.

Degno di nota anche il caso di Vallefiorita (CZ), dove Enzo Bruno, PD, ora presidente della provincia di Catanzaro, si candida con un programma che è un chiaro frutto di riassunto e parafrasi del nostro testo originario.

La diffusione del programma continua nel 2012.

The Submarine lo ha trovato negli scorsi giorni in 14 liste, di cui 11 della Lega. Le liste civiche hanno adattato con più cura o timore il programma generico, a Chivasso (TO) ad esempio non passano il Test Tagesmutter per il rotto della cuffia, lasciando solo l’espressione in italiano, mentre invece 5 liste della Lega riportano il germanismo con onore o senza vergogna.

Con l’esplosione di popolarità del programma generico leghista del 2012, è bene sottolineare come non ci sia niente di male per un partito nazionale dare delle linee guida ai propri circoli circa le politiche che dovrebbero essere svolte a livello locale. Al contrario, si potrebbe parlare di un buon funzionamento di partito. E in questo senso qualche “buon” esempio — stiamo comunque sempre parlando di programmi della Lega — c’è: i programmi presentati a San Donato Milanese e a Pieve Emanuele (MI) mostrano un chiaro lavoro di rielaborazione.

È invece preoccupante rilevare come l’intera prima parte del programma presentato a Como e una parte sostanziale del programma per Piacenza siano nient’altro che il copia e incolla di una versione precedente.

Nel 2014 finalmente emerge una versione canonica del programma elettorale della Lega. Il testo — di cui possiamo a questo punto tracciare una genealogia relativamente completa, di versione in versione, di comune in comune — ha perso nei cinque anni che lo separano dall’originale leghista del 2009 qualsiasi pretesa di essere linea guida, ed è un programma elettorale a tutti gli effetti.

Scrivere un programma di politica locale generico è un’impresa ardua, forse impossibile. L’unica soluzione è un testo altrettanto impossibile — che affronta ogni tema solo nei massimi sistemi, sperando poi che gli autori dei circoli si occupino di completarlo.

Come abbiamo visto nel 2012 ci sono buoni esempi, come le liste di Passirano (BS) e Ponteranica (BG), ma a livello sistemico la situazione è allarmante.

The Submarine ha rilevato 15 comuni dove nel 2014 si sono candidate liste usando variazioni del programma generico leghista. Di queste, nove non riportano il logo del partito di Salvini.

È questa ultima transizione la più preoccupante e allarmante: il testo si è diffuso ben oltre i propri confini politici, realizza il proprio destino — diventa un’arma preziosa per le liste di tutta Italia, contro l’inutile burocrazia di avere un progetto politico.

Per l’anno 2015 The Submarine ha rilevato una comparsa del testo a Senigallia (AN). Un unicum nella ricerca è invece il documento di Castelfranco Veneto (TV), dove il nostro manoscritto si inserisce forzosamente nella Relazione di inizio mandato del comune, in cui la Lega sente il bisogno di chiarire, tra le altre cose, che

“L’Amministrazione rigetta l’uso di qualsiasi tipo di droga.”

Meno male!

Arriviamo alle prossime elezioni amministrative. L’appuntamento è per domenica 5 giugno 2016, e il programma maledetto non poteva mancare.

Alle comunali di quest’anno The Submarine ha rilevato sei comuni dove si sono presentate liste dagli originalissimi programmi, oltre al caso del paese di Broni da cui è partito questo Giro d’Italia dei peggiori copioni.

Innovazione importante introdotta nel testo presentato a Fossombrone (PU) è la modifica di un periodo del manoscritto del 2002 che con leggere modifiche sintattiche aveva raggiunto il 2016 —

“X riconosce alla famiglia il ruolo insostituibile di primo ammortizzatore sociale ed in quanto tale fonda la propria azione politica sul sostegno della stessa.”

Inserendo un breve titolo ulteriormente leghista:

“La famiglia naturale deve essere al centro dell’azione amministrativa.”

Ultimo caso curioso tra quelli emersi durante le indagini di The Submarine, è quello del programma elettorale presentato dal Movimento 5 Stelle a Cutro (KR).

Programma che si apre con una dichiarazione d’intenti impegnativa quanto esilarante e stranamente adatta alla nostra storia —

“Nella politica italiana il programma elettorale è divenuto nel tempo, conseguenza anche dell’introduzione della nuova legge elettorale, documento imprescindibile.”

Che nostalgia, i bei tempi andati di quando i programmi elettorali non erano imprescindibili! Dannata nuova legge elettorale!

Anche il partito grillino però non resiste alla tentazione del nostro testo maledetto, e nel mezzo del loro — per fortuna diverso — programma, il paragrafo sugli Anziani risulta copiato e solo minimamente modificato dall’originale leghista.

Altri comuni dove abbiamo avvistato versioni del programma generico per le amministrative 2016: Spotorno (SV), Isola della Scala (VR), Eraclea (VE), Sesto ed Uniti (CR).


Quella che ci era sembrata all’inizio solo una storia brutta di mediocrità e incolla si è rivelata, di programma in programma, di anno in anno come qualcosa di molto più complesso, e che queste poche righe affrontano solo parzialmente.

Nel corso degli anni infatti, la vicenda più volte ha sfiorato la cronaca localenazionale, ma la storia è caduta in fretta nel silenzio.

Unica nota positiva della vicenda, forse — lo abbiamo chiamato più volte giocosamente “il programma maledetto” non per caso: su 59 esempi di copie complete, adattamenti e citazionismi, solo 5 liste hanno poi effettivamente vinto le elezioni.

Pare che copiare da zero il programma con cui ci si presenta agli elettori non sia una strategia particolarmente proficua, forse anche per questo motivo.

Siamo sicuri che siano molti di più i comuni interessati da casi di programmi copioincollati. Se vi imbattete in uno di questi programmi, inviatelo alla mail sonar.thesubs [at] gmail.com, lo aggiungeremo al nostro database.

in copertina, foto CC-BY-SA Amy M Lavine

Blogger, designer, cose web e co–fondatore di the Submarine.