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“Se prima era un accessorio di nicchia solo per i rapper, ora poco alla volta anche stilisti e persone che gravitano intorno alla moda ci hanno fatto delle richieste.”

Matteo osserva e controlla l’ultimo modello che ha davanti. Otto denti d’oro che andranno incastonati con delle pietre. “Questo è quello di Wayne Santana, molto appariscente in pieno stile Dark Polo Gang,” mi racconta. Premessa: per chi non sapesse cosa fosse, il grillz è un gioiello dentale. Una sorta di adesivo che riveste il dente. Un accessorio di moda che nell’ultimo anno si è diffuso in Italia grazie alla trap e a tutti gli artisti della nuova scuola. Da Sfera a Tedua fino a Laïoung e la Dark Polo, tutti hanno indossato un grillz. Perché? La risposta è semplice: oltre al lato estetico, il grillz rappresenta anche un simbolo di rivalsa e di riscatto.

Matteo e Simone sono stati i primi a investire in questo business e hanno fondato MYDA, la prima azienda italiana ad occuparsi di gioielli dentali. Una scommessa vinta, visti i risultati ottenuti. “Noi siamo della generazione MTV. Guardavamo i video dei rapper americani con questi denti d’oro e ci siamo detti: ‘Perché non provare?’”

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È un’intuizione geniale che ha cambiato la vita dei due ragazzi. Prima di fondare MYDA, Simone scriveva ed era impegnato nel campo del giornalismo. Matteo invece lavorava per una grossa società di odontoiatria. Oggi riescono a bilanciarsi il lavoro e gestire la loro attività. “L’idea l’ha avuta Matteo perché ha preso il diploma da odontotecnico e quindi era già del settore,” spiega sorridendo Simone. “È stato molto bravo perché ha imparato tutto da solo. Io invece curo tutta la parte comunicativa e contabile. Ci distribuiamo bene i compiti.”

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Per fare un grillz serve tempo, precisione e soprattutto molta manualità. “Prima di tutto bisogna prendere il calco della bocca. In questo modo viene rilevata l’impronta che poi verrà colata. Successivamente si fonde l’oro dentro un cilindro. Dopo tutte queste fasi inizia il lavoro di modellazione,” racconta Matteo. “Servono circa due settimane per realizzarne uno. Noi lavoriamo in un affermato laboratorio di odontotecnici a Milano e possiamo servirci di alcuni macchinari,” aggiunge Simone.

Come mi spiegano i due fondatori, MYDA cerca di unire le più avanzate competenze odontotecniche alla celebre arte orafa made in Italy. Un mix di talento, professionalità e passione in grado di offrire un prodotto sicuro e di qualità. “Utilizziamo solo materiali igienici sanitari in cui specifichiamo al cliente la provenienza dei prodotti. L’oro dentale viene venduto a placchette da un grammo ed è normato dal Ministero della Salute. È fondamentale controllare i prodotti, altrimenti subentrano dei rischi.”

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Come ribadiscono più volte, il grillz rimane un oggetto d’estetica. Non lo si può indossare mentre si mangia o si dorme. La sua particolarità è che si può infilare e togliere in qualsiasi momento. Come se fosse un anello. “Questo è un vantaggio. In passato esistevano delle faccette fisse che servivano come rimedi estetici a problemi vistosi. Se uno voleva toglierla serviva l’intervento di un dentista. Con il grillz invece cambia tutto: chi lo indossa può sfilarselo quando vuole.”

Ma quanto costa un gioiello dentale? “Il prezzo — precisa Simone — varia molto, perché vanno considerati un sacco di fattori. Di norma siamo intorno ai 130 euro per un modello base. Poi diventa difficile fare una stima, visto che può essere personalizzato. Questo che stiamo facendo per Wayne Santana è pieno di pietre e il costo è molto elevato. Una volta per Sfera ne abbiamo realizzato uno con incastonature viola ametista e verde smeraldo.” Il rapper di Cinisello è stato il primo ad affidarsi a MYDA. “Abbiamo ottimi rapporti con tutta la scena. Sfera in effetti è stato il primo a collaborare con noi. Da lì in poi ci siamo fatti conoscere e ora abbiamo un bel giro.”

In Italia MYDA è l’unica che produce grillz. All’estero invece esistono svariate imprese che producono e si occupano di gioielli dentali. Negli Stati Uniti il grillz è un oggetto di facilissima reperibilità. Non sorprende vedere ragazzini con addosso denti d’oro. “È tutto un altro stile. In America — spiega Matteo — i gioielli dentali vengono venduti anche su eBay. A livello igienico non è il massimo.”

Già, ma a parte i rapper chi sono le persone che comprano i grillz?

“Nel nostro Paese manca ancora una cultura a riguardo,” spiega Simone. “Ma se prima era un accessorio di nicchia solo per i rapper, ora poco alla volta anche stilisti e persone che gravitano intorno alla moda ci hanno fatto delle richieste. Certo, non è un oggetto adatto per un manager d’azienda.”

Per il futuro i due fondatori hanno le idee già chiare: continuare a espandersi offrendo un prodotto all’avanguardia curato nei minimi particolari. “Dobbiamo stare attenti alle logiche di mercato e cercare di soddisfare un’ampia fascia di pubblico. Non focalizzarsi solo su grillz costosi e adatti ai rapper, ma offrire prezzi accessibili per tutti.”

Scatto ancora un paio di foto mentre Simone e Matteo puliscono il tavolo sporco di gesso. “Il grillz di Wayne Santana è quasi pronto.” Soltanto mentre sto per uscire mi accorgo che stranamente nessuno di loro indossava un dente d’oro.


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