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Per mostrare la vita quotidiana nel pieno dell’embargo, Azione contro la fame ha presentato Ten Readings of a Blocked Decade, una mostra fotografica che viaggerà da Gaza fino a Bruxelles.

tutte le foto Wissam Nassar, cortesia Azione contro la Fame

Dieci anni fa veniva imposto, in un’operazione coordinata tra Israele ed Egitto, il blocco totale — terrestre, aereo e marittimo — all’ingresso della Striscia di Gaza.

La risoluzione era frutto di tensioni originate l’anno precedente, nel 2006, quando dopo le elezioni legislative si era formato in Palestina un governo di unità nazionale tra Hamas e Fatah. L’ingresso di Hamas nel governo, inevitabile — perché aveva vinto le elezioni — era stato considerata una forzatura da parte di Stati Uniti, Unione Europea, Russia e anche dall’ONU.

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Fu proprio il conflitto che scaturì nei mesi successivi a permettere ad Hamas, eventualmente, di prendere direttamente il controllo della Striscia, eliminando dal governo tutti gli uomini di Fatah.

Da allora la percezione del conflitto israelo–palestinese è cambiata tantissimo, e lo stesso ONU ha fatto marcia indietro su quella che fu una decisione sprovveduta. Già l’8 gennaio 2009 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si era espresso contro il blocco, — posizione che da allora ha costretto gli Stati Uniti a manifestare più direttamente il proprio supporto per l’embargo.

Nei mesi successivi e nel corso di tutto il 2010, sembrava che una soluzione potesse essere vicina: l’allora presidente egiziano Mubarak stava praticando una strategia di progressivo allentamento del blocco, a partire dall’apertura del Valico di Rafah. Si trattò di un’operazione in definitiva inutile: con la vittoria dei Fratelli Musulmani e poi il colpo di stato sostenuto dagli Stati Uniti di Al Sisi non solo si ritorna alla situazione precedente, ma vengono allagati i molti tunnel tra Gaza ed Egitto che permettevano la circolazione di merci verso la Palestina.

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I risultati, nel corso di questi 10 anni, sono sconvolgenti — negli ultimi 10 anni il PIL della Striscia è crollato del 50%, mentre quasi metà (47%) delle famiglie vivono in stato di insicurezza alimentare — e il 40% riceve acqua solo due volte alla settimana. Tante di queste famiglie non hanno nemmeno un posto dove vivere, essendo gli impegni di ricostruzione dopo l’ultimo conflitto, di tre anni fa, sostanzialmente fermi.

Per mostrare la vita quotidiana nel pieno dell’embargo, Azione contro la fame ha presentato Ten Readings of a Blocked Decade, una mostra fotografica che viaggerà da Gaza fino a Bruxelles. Gli scatti raccontano la storia di dieci donne che sono a capo della propria famiglia e che hanno perso il proprio lavoro durante lo scontro armato del 2014.

Parallelo al lavoro fotografico, è stato messo a punto un progetto di supporto per rilanciare le attività commerciali perse o danneggiate — un processo che ha portato al successo nel caso di 160 donne.

Sono storie di persone che hanno perso tutto, casa, lavoro, spesso familiari, nell’ultima guerra. Lo sguardo del fotografo — Wissam Nassar, in precedenza fotoreporter anche per Time e il New York Times — è uno spaccato di dieci storie che lasciano il cuore a pezzi, ma ce ne sono altre decine di migliaia.