kuskus

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Benvenuti in un nuovo episodio della rubrica Arabeschi.

Con Arabeschi parliamo oggi di cucina! Chi può veramente affermare di conoscere la cultura culinaria araba tra noi? In così pochi? Non perdiamo altro tempo dunque, scopriamone assieme alcuni tra i tanti aspetti.

kuskus

Allegra, coloratissima e sopratutto molto speziata, la cucina araba è un universo di sapori e profumi, risultato della mescolanza di tradizioni mediorientali, persiane e mediterranee, dove regnano incontrastati gli aromi e le sfumature di gusto derivanti da un uso prodigo ma sapiente di spezie.

Difficile, se non impossibile, entrare in un ristorante e riuscire a mangiare qualcosa che non sia stato cucinato con cumino, cardamomo, cannella, coriandolo, curcuma, pepe, timo, zenzero, chiodi di garofano, summaq (polvere di colore rosso scuro dal sapore acidulo ricavata dalle bacche di un arbusto). E abbiamo solo citato le più comuni.

La varietà dei piatti e la raffinatezza dei dolci sorprenderanno chi, superficialmente, identifica la cultura gastronomica araba solo con il kabab, la famosa carne (di agnello, montone o pollo) arrostita sullo spiedo verticale ruotante ormai diffusa in tutto il mondo.

Semola tipica per il kuskus
Semola tipica per il kuskus

Più nello specifico, la pietanza più nota del Nord Africa è senza ombra di dubbio il kuskus, piatto a base di semola di grano duro cotta al vapore e servita con verdure (carote, zucca, patate, ceci ecc.) lessate in un brodo speziato più o meno piccante, e con carne.
I primi riferimenti al kuskus si hanno nella spagna musulmana del XIII secolo grazie al libro di cucina “Kitāb al-tabīkh fī al-Maghrib wa l-Andalus”, in cui si parla appunto della ricetta in questione.

In alcuni paesi costieri è possibile assaggiare anche numerose varianti a base di pesce, ugualmente gustose.