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“Si può realisticamente affermare che ci saranno più astensioni tra gli elettori di Macron che tra gli elettori di Le Pen.”

I media internazionali hanno decretato Emmanuel Macron vincitore del confronto all’ultimo sangue di ieri sera, contro la candidata di estrema destra Marine Le Pen.

Già prima dell’evento televisivo Macron era dato in ampio vantaggio contro Le Pen: secondo un sondaggio rilasciato da IFOP esattamente 60 a 40%. Sarebbe un risultato che confermerebbe i modelli statistici applicati ai risultati del primo turno, che vedono una sostanziale polarizzazione del voto per Macron contro il rischio di un governo Le Pen — una riproposizione più generica e debole del Fronte Repubblicano che aveva stoppato nel 2002 il padre di Marine, Jean-Marie.

Tuttavia, come hanno dimostrato il referendum sulla Brexit e le elezioni americane, non sempre in sondaggi dicono la verità. Perché? ?

Lo studioso Serge Galam, tramite un rigoroso studio scientifico, ha proposto una spiegazione sul motivo per cui Marine Le Pen potrebbe avere la meglio su Emmanuel Macron — non molto originale, in verità, ma ben argomentata e convincente: gli elettori di Marine Le Pen sono molto convinti della loro scelta, quelli di Macron no.

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Ad esempio, gli elettori che al primo turno hanno votato il candidato di sinistra Jean-Luc Mélenchon non si sono schierati in modo compatto per Macron. Secondo la consultazione online di France Insoumise, la formazione politica che ha supportato Mélenchon, solo un elettore su tre voterà Macron: un altro non andrà a votare, e l’altro voterà scheda bianca — si spera che tra questi ultimi non si nascondano inconfessabili elettori di FN. Non si possono cercare colpevoli prima che le cose accadano — di certo, in caso di vittoria di Le Pen, la mancata fermezza di Mélenchon nel pronunciarsi contro la candidata frontista sarà giudicata in modo poco clemente dalla storia.

Galam, ricercatore del CEVIPOF, ha pubblicato uno studio completo sull’argomento e anche un articolo su The Conversation, per chi non sa destreggiarsi tra formule matematiche e proiezioni statistiche. Secondo Galam, esiste un fattore — da lui battezzato in maniera spiccia “astensione inconfessata” — che non è predicibile tramite i sondaggi. Si parla di fattori come il clima di quel giorno, l’umore degli elettori e soprattutto l’effettiva adesione all’uno o all’altro candidato. “Si può realisticamente affermare che ci saranno più astensioni tra gli elettori di Macron che tra gli elettori di Le Pen,” si legge nel suo articolo. Questo potrebbe avere effetti davvero nefasti sull’esito del voto.

“Per esempio, se Macron nei sondaggi ha il 58% e Le Pen il 42%, e il 90% di chi dichiara di votarla lo fa, alla fine Le Pen prenderà più del 50% dei voti se la partecipazione per Macron scende sotto il 65,17%. Oppure, se solo il 65% di coloro che dichiarano di votare Macron lo fanno davvero, Le Pen vincerà con il 50,07% dei voti.

Se i sondaggi prevedono il 55% per Macron e il 45% per Le Pen, e l’85% di chi dichiara di votarla lo fa, vincerà con più del 50% dei voti se meno del 69,55% dei sostenitori di Macron lo vota. Oppure, se solo il 69,5% di chi dichiara di votarlo poi in effetti lo vota, Le Pen vince con il 50,02% dei voti.”

Potete cominciare a spaventarvi.