L’artista statunitense Joe Ramirez brevetta un’idea per unire cinema e arte.

In un ex collegio femminile della Berlino est, l’artista californiano Joe Ramirez proietta immagini su dischi di legno convessi ricorperti di foglie d’oro. Il progetto, dal nome The Golden Projections, sarà presentato al pubblico per la prima volta questa domenica durante la programmazione del Berlino Film Festival — sulle particolari superfici di Ramirez verrà proiettato Somnium, un film pittorico di due ore.

Apparentemente semplice nella realizzazione, Joe Ramirez ha lavorato sul progetto dal lontano 2005, che si è concluso solo recentemente dopo anni passati a studiare tutto ciò che potesse tornare utile ai fini dell’opera — dalle tecniche di doratura medioevali ai libri di magia del sedicesimo secolo. Ma l’installazione ha ispirazioni caleidoscopiche, che non si limitano all’arte rinascimentale: l’artista ha infatti ammesso che il risultato finale è anche merito dell’etica lavorativa trasmessagli dal padre idraulico. Ramirez aggiunge poi all’elenco delle sue muse il regista russo Andrei Tarkovsky, Cimabue, Andy Warhol, William Blake e molti altri. Un’opera a 360 gradi nei richiami e nella realizzazione.

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Ma l’episodio più importante per l’elaborazione estetica del progetto, come ricorda l’artista, fu durante il restauro della Cappella Sistina, occasione in cui Ramirez ebbe modo di confrontarsi con l’inarrivabile arte di Michelangelo. “Ero a pochi centimetri dalla calligrafia di Michelangelo e mi lasciarono rimanere lì per due ore. Fu un sovraccarico di informazioni, come a un compositore quando gli vengono offerti i diari di Mozart. Poter avere quell’intimità è stato un momento molto profondo” ha confessato Ramirez al Guardian.

Al lato artistico si aggiunge un interessante aspetto legale. Dopo più di dieci anni impiegati per la creazione di The Golden Projections, Joe Ramirez ha deciso di assicurarsi il brevetto per la sua invenzione protorinascimentale. Secondo il patentino numero 20140355112 l’opera di Ramirez è una “superficie ricoperta d’oro ricevente delle proiezioni, in cui una luce, o una sua porzione, passa attraverso ciascuno dei molteplici strati ordinati (oro, argilla, adesivo, gesso) e riflette un’immagine brillante e iridescenti che ha movimento e profondità, qualità con caratteristiche cromatiche trasmutate.”

La sua opera ovviamente va ben oltre il linguaggio legale, tanto da aver attirato l’attenzione di personalità come Wim Wenders e Patti Smith. La cantante, dopo aver conosciuto l’artista e le peculiarità del progetto, ha accettato di partecipare come narratrice silenziosa all’interno di Somnium.

The Golden Projections non è però solo uno sguardo al passato, ma una denuncia dorata dei vizi e delle derive sociali della nostra società. “Siamo così visivamente sofisticati oggigiorno da essere morti. Guardare film ormai non è diverso dallo sfogliare riviste dal dentista. Non deve sorprendere se le certezze delle persone si siano man mano erose, quello che voglio fare è riportare lo stupore.”