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Molti parlamentari della SPD avrebbero spinto la sua candidatura sulla base dei sondaggi, per cui Schulz avrebbe molte più chance di competere con Angela Merkel rispetto a Gabriel o Steinmeier.

Martin Schulz sarà il candidato della SPD alla Cancelleria federale tedesca, la carica equivalente alla nostra Presidenza del Consiglio. Lo ha riportato ieri pomeriggio il quotidiano Der Spiegel, una delle più popolari testate tedesche. Le elezioni federali in Germania sono programmate per la fine dell’estate, e sono attese non solo da chi sarà chiamato alle urne, ma da tutto il mondo: dal loro risultato dipenderanno molte cose, come la futura direzione dell’Unione Europea e il destino di centinaia di migliaia di rifugiati in tutta Europa.

Il partito di Martin Schulz è secondo nei sondaggi, staccato con uno scarto piuttosto corposo dal tandem CSU/CDU — i partiti gemelli che sostengono Angela Merkel: 24 a 33 percento. La cancelliera uscente è ancora la favorita nella corsa al Reichstag, anche se dalle urne potrebbe emergere qualche sorpresa. Soprattutto, l’incognita più indecifrabile è più temuta è il partito euroscettico e populista Alternativ für Deutschland, che ha ottenuto ottimi risultati alle elezioni amministrative di qualche mese fa.

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C’è una nota interessante sulla candidatura di Schulz: un mese fa, l’ex Presidente del Parlamento Europeo aveva esplicitamente dichiarato che non si sarebbe candidato alla cancelleria tedesca.

“Ho preso la mia decisione, l’anno prossimo correrò al Bundestag come capolista del mio partito, l’Spd, nel Land del Nordreno-Vestfalia. Continuerò a battermi per l’Europa dal livello nazionale.”

Ieri però è successo l’inaspettato. Come mai? Secondo quanto riporta Lenius, molti parlamentari della SPD negli ultimi giorni avrebbero spinto la sua candidatura sulla base dei sondaggi, per i quali Schulz avrebbe molte più chance di competere con Angela Merkel rispetto a Gabriel o Steinmeier. Come riportato da Repubblica, è stato lo stesso Gabriel a comunicare a Schulz che il partito —  e lui stesso — avevano intenzione di candidarlo ufficialmente. Per ora, l’ex Presidente del Parlamento sostiene soltanto che la sua campagna ruoterà “intorno alla giustizia sociale” e sarà molto dura con gli antieuropeisti.

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Sigmar Gabriel

Cos’ha Martin Schulz più di Sigmar Gabriel, l’attuale segretario del partito e indicato fino a ieri come candidato più probabile della SPD, o all’attuale Ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier? La più grande virtù di Schulz agli occhi dell’elettorato tedesco è la sua verginità nella politica nazionale: il grosso della sua carriera si è svolto tra le mura del Parlamento Europeo, dove ha accumulato prestigio internazionale conquistando la poltrona più alta nel 2014. Steinmeier e Gabriel, invece, sono logorati da cinque anni di governo a larghe intese con Angela Merkel, che ha eroso la loro credibilità.

Fino a qualche tempo fa, in Italia Schulz era ricordato soprattutto per il celebre episodio in cui Berlusconi gli aveva dato del kapò, ormai più di dieci anni fa. Da quando si è candidato alla presidenza della Commissione Europea nel 2013 — le prime elezioni per la più potente carica continentale in cui i candidati hanno avuto un’esposizione pubblica in tutti i paesi dell’Unione — la sua figura è riuscita a emanciparsi un po’ da quel celebre meme.

La sua campagna elettorale per la Commissione non aveva brillato per una particolare forza o efficacia. Il programma suo e del Partito Socialista Europeo sembrava un po’ troppo simile a quello del Partito Popolare capitanato da Juncker, che in teoria avrebbe dovuto essere il suo principale avversario — invece, dopo le elezioni, hanno finito per coalizzarsi e sono ancora al Governo insieme. In un dibattito alla TV francese, Schulz aveva fatto alzare più di qualche sopracciglio all’ala sinistra del suo partito, trovandosi d’accordo con Juncker più o meno su tutto.

La statura continentale di Schulz, se da un lato è un punto di forza, è anche un suo punto debole, visto che il sentimento antieuropeista ha cominciato da qualche tempo a farsi più forte anche in Germania. Frauke Petry, il leader dell’AfD, ha dichiarato di considerare “una manna dal cielo” la candidatura sia di Merkel che di Schulz, che potrebbe creare al suo partito un grande varco nel quale inserirsi. AfD potrebbe essere la vera incognita non solo per Schulz o la Germania, ma per l’Europa intera.