In Russia persino praticare yoga può essere pericoloso. Lo sa bene Dmitry Ugay, programmatore informatico e insegnante della disciplina orientale, che mentre parlava della filosofia dello yoga a un festival di San Pietroburgo è stato interrotto, caricato su una macchina e portato in una stazione di polizia senza venire minimamente informato del perché.

Solo tre mesi mesi dopo ha scoperto di essere stato portato via con l’accusa di attività missionaria illegale.

Fare proselitismo è considerato reato amministrativo dallo scorso luglio, quando il Parlamento ha approvato un nuovo pacchetto di emendamenti detto “legge Yarovaya”, dal nome dell’autrice Irina Yarovaya, parlamentare nota per essersi sempre schierata a favore della soppressione delle libertà personali.

Sembra però che Irina Yarovaya abbia proprio bisogno di una seduta di yoga.

Il pacchetto Yarovaya fa parte delle nuove misure di sicurezza antiterrorismo adottate dalla Russia. Peccato che nessuna sembri anche solo lontanamente efficace ― a meno di non contare la violazione delle libertà individuali.

Gli emendamenti comprendono restrizioni per gruppi religiosi e attività missionarie che possono esercitare pressione sui “seguaci” al di fuori di quelle che il governo considera religioni tradizionali.

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Evidentemente questo ha spinto Nail Nasibulin a denunciare Ugay come un monaco missionario che “recluta persone giovani nei ranghi di questa organizzazione pseudo-induista usando come fronte per la sua attività eventi culturali” ― stando a quanto riporta Radio Free Europe.

L’Induismo, comunque, non è la sola religione al centro di episodi eccessivi: il mese scorso a Vladivostok sono state distrutte 36 bibbie confiscate all’Esercito della Salvezza e in agosto, nella Russia meridionale, un Hare Krishna è stato condannato a una multa di 50.000 rubli (circa 700€, poi annullata da una corte) con l’accusa di proselitismo illegale per distribuire volantini in strada.

Secondo la definizione – molto vaga – che ne dà la legge, per fare attività di proselitismo è necessario che una persona “conduca attività missionarie per convincere le persone a unirsi a qualche gruppo religioso”. Dal momento che lo yoga è una pratica e non una religione, è difficile pensare che Ugay stesse convincendo qualcuno a unirsi a una setta.

Tra l’altro in Russia lo yoga ha un forte seguito, in molti dunque sono stati allarmati da questa vicenda. Tra loro anche Sati Kazanova, una cantante/attrice/personalità della TV molto popolare, che si è sfogata su Instagram: “Quindi tutti noi che insegnamo o pratichiamo yoga rischiamo di essere arrestati solo per questo? Abbiamo lasciato alle spalle l’era dello stalinismo, e viviamo in una nazione che permette ai cittadini libertà di pensiero e parola e, ancora più importante, di fede!”

Dmitry Medvedev ha effettivamente un aspetto più rilassato rispetto alla collega.
Dmitry Medvedev ha effettivamente un aspetto più rilassato rispetto alla collega.

In tutto questo viene da chiedersi cosa ne pensa il Primo Ministro Dmitry Medvedev che nel 2007, al suo primo ufficio, aveva dichiarato “poco a poco sto padroneggiando l’arte dello yoga”.