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Questo è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet.
Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.


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? Renzi (almeno per ora)

Com’è andata ieri lo sapete già, anche se non avete seguito la nostra — breve — diretta notturna. Perché Renzi ha perso? O meglio, perché ha deciso di perdere? Ne parliamo qui.

Forse non sapete ancora, invece, come funzionano queste benedette matite copiative. (La Stampa)

Questa notte l’euro è andato malino, toccando il valore minimo negli ultimi 20 mesi. Mentre in tv ieri notte tutti parlavano del futuro di Renzi (continuerà a portare la cravatta? Perderà i capelli dopo questa sconfitta? Si metterà a parlare anche lui per metafore?), gli osservatori stranieri commentavano sbigottiti sulla poca rilevanza data alla possibile crisi bancaria. (Vox)

? Standing Rock Pipeline (almeno per ora)

L’altra notizia di ieri notte è lo stop al passaggio dell’oleodotto Dakota Access dalla riserva sioux di Standing Rock, Nord Dakota. Per l’opera, che vale 3,7 miliardi di dollari, si cercherà un percorso alternativo. (the New York Times)

(Una mappa dettagliata, sempre del NYT, per capire di cosa stiamo parlando.)

È una vittoria innanzitutto per la tribù indiana di Standing Rock e per gli ambientalisti, che da mesi sono accampati su quello che sarebbe dovuto essere il sito del cantiere, in una lotta che ha visto anche scontri molto accesi con le forze dell’ordine, in escalation negli ultimi giorni. (The Independent)

Una vittoria che “cambia il corso della Storia,” scrive John Nichols su The Nation. Due mesi fa, Bill McKibben rifletteva sul New Yorker del significato della resistenza dei sioux sullo sfondo della storia passata degli Stati Uniti.

Si può leggere la decisione come un colpo di coda dell’amministrazione Obama prima dell’insediamento di Trump — che pochi giorni fa annunciava il suo pieno supporto al completamento dell’opera (Reuters). Proprio per questo, la storia potrebbe non essere finita qui.

Mondo

Austria — Van der Bellen ha vinto le elezioni, stavolta (pare) in modo definitivo. Le sinistre europee tirano un flebile sospiro di sollievo. (The Guardian)

È Narendra Modi la persona dell’anno secondo il sondaggio online tra i lettori del TIME.

Narendra Modi — primo ministro indiano, parte del movimento trumpista internazionale di leader pessimi, violenti, e autoritari. (Boing Boing)

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Nel frattempo come va negli Stati Uniti? Va che un ventottenne ha aperto il fuoco con un fucile dentro una pizzeria di Washington per “indagare” — così ha detto alla polizia — sulla teoria cospiratoria ormai nota come “pizzagate.” (Washington Post)

Se non sapete cos’è il pizzagate — una storia campata per aria di pedofilia legata allo staff di Hillary Clinton e alla pizzeria di cui sopra — qui c’è una ricostruzione. (BBC)

Il bilancio delle vittime dell’incendio al capannone di Oakland è salito a 33. (the New York Times)

Almeno 11 persone sono morte in seguito a un’esplosione al Regent Plaza, hotel di lusso di Karachi, Pakistan. (Al Jazeera)

Butterfly effect: praticamente a tempo con Renzi, si è dimesso anche il primo ministro neo-zelandese John Key. (The Guardian)

Cult

OpenAI è praticamente una scuola per intelligenze artificiali. (Wired)

Facebook ci riprova: secondo indiscrezioni, starebbe lavorando a una nuova funzionalità simile al Discover di Snapchat, che si chiamerà Collections. (The Tech Portal)

È finito il braccio di ferro tra Airbnb e la città di New York — e ha vinto New York, ma alla compagnia basta sapere che le multe per chi affitta appartamenti per meno di 30 giorni ricadranno unicamente sugli utenti. (Ars Technica)

Trailer belli di film brutti: Guardians of the Galaxy 2, e il reboot de La Mummia con Tom Cruise